Il 12 e 13 giugno 2011
italiani alle urne.
I due
referendum sull'acqua.
Il Governo, con alcune leggi, ha stabilito che le aziende pubbliche
dismettano buona parte del loro capitale per la gestione dell'acqua e
favoriscano l'intervento dei privati. Questo significa la
privatizzazione dell'acqua, l'aumento incontrollato delle tariffe,
l'affidamento di un bene comune come l'acqua a dei privati. Il servizio
dell'acqua sarà gestito secondo interessi privati e non secondo le
necessità dei cittadini. Chi vuole che queste norme vengano abolite
deve votare SI ai 2 referendum. Il voto cancella le leggi e le aziende
pubbliche continueranno a svolgere il loro compito.
Se vincesse il NO o i cittadini non votassero in massa ci sarebbe il
serio rischio di vedere "privatizzata" la gestione di un bene primario
per la sopravvivenza, e tutto ciò che comporta in termini di costi per
i consumatori e di effettiva qualità del servizio. Il terzo
referendum sul legittimo impedimento.
Il terzo quesito riguarda l'eliminazione della legge del 2010. Questa
legge ammette il legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei
Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale. La legge è stata
già epurata in parte dalla Consulta poiché è ritenuta parzialmente
incostituzionale, ma la completa cancellazione avrebbe una grande
importanza perché farebbe sì che tutti i cittadini fossero uguali
dinnanzi alla legge, Ministri e Primo ministro compresi.
Se vince il SI e i cittadini vanno a votare, anche chi governa, se
compie un atto non legale, viene sottoposto a giudizio.
Il
quarto referendum sul nucleare.
Il quarto quesito, particolarmente lungo e articolato, punta ad
abrogare la norma, sempre varata dal Governo attuale, per la
realizzazione sul territorio nazionale di impianti di produzione
nucleare. È il cosiddetto "referendum sul nucleare", tema oggi
particolarmente scottante. Proprio per questo il Governo ha in questi
giorni differito, ma non cancellata la norma, si è in attesa del parere
della Corte di Cassazione. L'intenzione di rimandare ma non abolire la
norma è stata anche pubblicamente dichiarata dal Presidente del
Consiglio. Se sarai chiamato a votare e se vuoi che questa legge sia
abolita devi votare SI al referendum.
Se vincesse il NO o i cittadini non andassero a votare, ci sarebbe un
rilancio del nucleare in Italia e verrebbero realizzati nel territorio
italiano impianti per questo tipo di produzione.
Si ricorda che
il referendum è valido se si raggiunge il quorum ovvero se i votanti
superano il 50%. Se non si vota si lasciano queste leggi in vigore.
Avremo privatizzazione dell'acqua, un Presidente del Consiglio e i
Ministri che non dovranno più rispondere alla giustizia dei loro
misfatti, impianti per la produzione nucleare nel nostro Paese.
(da Flc-Cgil)
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