Sono almeno
180 in Piemonte le scuole che affronteranno il prossimo anno scolastico
prive di un dirigente titolare. Poco meno di un terzo di tutti gli
istituti dovrà, di conseguenza, condividere il proprio preside con
un’altra scuola. Solo a Torino saranno 75 le sedi vacanti, tra queste
Boselli, Passoni, Santorre di Santarosa, Segrè, Russel-Moro, dove i
dirigenti Franco Pessana, Paola Ravetti, Giovanna Farina, Carlo Maria
Musilli, Rita Marrone andranno in pensione a fine agosto. A Cuneo
saranno 38, ad Alessandria 25, 10 a Biella, Novara, Verbania, 8 ad
Asti, 6 a Vercelli (all’elenco mancano alcuni casi «in
sospeso»).
«Sono grato ai presidi che si sottopongono ad un ulteriore carico
di lavoro - dice il direttore generale del Miur in Piemonte Francesco
De Sanctis -. So che non è facile guidare due scuole, ma finora hanno
dato prova, lavorando sodo, di saper mantenere entrambe ad un livello
di qualità nonostante le difficoltà». De Sanctis ammette che «con i
presidi a tempo pieno la qualità aumenta, ma speriamo davvero che il
2011/12 sia l’ultimo anno di difficoltà: il concorso per coprire i
posti vacanti sta per partire, in settembre si terranno le prime
prove». Le previsioni parlano di tremila possibili domande (all’ultimo
concorso ordinario, nel 2005, erano state 1500).
Nei sindacati di categoria le preoccupazioni non mancano. A cominciare
dal ritardo del concorso. «È difficile che si arrivi a concludere
l’iter in tempo per l’inizio dell’anno scolastico 2012/13 - dice Mario
Perrini, presidente regionale Anp - e il Piemonte è una delle regioni
con più reggenze... Anche per questo speriamo che il ministero
dell’Economia sblocchi la situazione, sospesa, di chi ha chiesto di
lavorare fino ai 67 anni».
Lorenza Patriarca, coordinatore Dirigenti scolastici Uil, mette in
evidenza una difficoltà nella difficoltà: «Attualmente non tutte le
scuole ottengono il “distacco” del vicario fondamentale in caso di
dirigente reggente - ma solo quelle che hanno caratteristiche di
particolare complessità. Chiediamo che questo ostacolo sia superato».
Lorenza Patriarca sottolinea anche «la complessiva sofferenza rispetto
ai quadri direttivi: in tutta la regione sono rimasti solo due
ispettori e siamo carenti di direttori amministrativi».
Giovanni Battista Cattaneo, coordinatore regionale dirigenti Cisl:
«Speriamo che ce ne tocchi una sola di reggenza, perché da qualche
tempo c’è chi ne ha avuta una seconda. Forse sarà solo per pochi mesi,
ma certo non è un bel segnale. Il concorso doveva uscire il 1˚ giugno,
oggi è l’8. Il 15 settembre sono previsti i test selettivi, a fine
ottobre le prove scritte. Speriamo di farcela».
Emanuela Zoia, responsabile dei dirigenti scolastici FlcCgil, rileva
che in questo momento «chi di noi è alle medie e ha una reggenza è già
impegnato in tre scuole: la sua, quella che gli è stata assegnata e
quella in cui è presidente della commissione d’esame. È difficile non
essere preoccupati. Se questo concorso non esce, finirà che per ogni
dirigente sarà la norma occuparsi almeno di due scuole».
(da La Stampa di Maria Teresa Martinengo)
redazione@aetnanet.org