Modellare 28
profili iperqualificati capaci di muoversi all'interno di sei aree ad
alta tecnologia. Parte da qui la sfida degli Its, i 58 Istituti tecnici
superiori che debutteranno a settembre con l'obiettivo di offrire una
strada in più ai giovani neodiplomati. Un'opzione alternativa alla
laurea triennale che punta ad arginare il mismatch tra domanda e
offerta di lavoro, per creare occupazione giovanile valorizzando le
peculiarità del territorio e le richieste delle imprese.
Ampio il parterre dei soggetti coinvolti: 16 regioni, 110 istituti
tecnici e professionali, 200 imprese, 67 tra università e centri di
ricerca, 87 poli di alta formazione. «I profili sono stati individuati
- spiega Anna Laura Marini, dirigente all'Ufficio istruzione
tecnico-professionale del Miur - selezionando tra le oltre cento
proposte arrivate dalle Fondazioni che governano gli Its: lo sforzo è
stato quello di individuare dei percorsi di studio a forte occupabilità
e riconosciuti a livello europeo, che gli Istituti potranno declinare
sul territorio».
Nel carnet delle professioni high-skill troviamo, ad esempio, il
tecnico per la manutenzione di aeroplani, il controller della filiera
agroalimentare, l'esperto di meccatronica e il perito per l'uso
efficiente dell'energia. Il dettaglio completo dei nuovi curricula è
nel regolamento operativo degli Its, messo a punto in un decreto dal
Miur e ora al vaglio del ministero del Lavoro, che precisa anche i
requisiti di accesso dei percorsi biennali in partenza a settembre,
tutti rigorosamente a numero chiuso, con un tetto di 25 studenti. A chi
parteciperà alle selezioni sarà richiesto di dimostrare un buon livello
di conoscenza della lingua inglese e un'ottima abilità informatica.
Nei due anni di corso (nella tabella a sinistra l'elenco completo degli
istituti capofila degli Its), metà della didattica sarà organizzata da
insegnanti provenienti dal mondo delle imprese e un terzo dell'orario
sarà "assorbito" dai tirocini in azienda, come annunciato la scorsa
settimana da Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione (si veda il
Sole 24 Ore del 25 maggio).
In attesa del via libera interministeriale al regolamento operativo,
molti Its hanno cominciato a farsi conoscere nelle scuole. Tra i più
attivi l'Istituto lombardo mobilità sostenibile, che avrà sede
direttamente nell'aeroporto di Malpensa. Uno dei pochi che riuscirà ad
attivare due percorsi di studio: il primo battezzerà i nuovi tecnici
superiori per la manutenzione degli aeromobili; il secondo, invece, i
tecnici di linea di montaggio per le costruzioni aeronautiche. Tra i
partner, gli Istituti Ponti di Gallarate e Maxwell di Milano,
l'università Liuc, le aziende Agusta, Neos e Air Vergiate. «La messa a
punto dei percorsi - spiega Paolo Migliavacca, docente al Maxwell - è
frutto di dieci anni di collaborazione con le imprese aeronautiche e
meccaniche, che ci ha permesso di registrare il grande bisogno del
mercato di figure con competenze specifiche che un normale diploma non
offre». (di Francesca Barbieri da IlSole24Ore )
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