C’eravamo
lasciati l’anno scorso con una ‘promessa-impegno’: la partecipazione a
un concorso musicale più importante e rilevante il cui ‘respiro’ avesse
abbracciato realtà musicali più prestigiose e non solo locali.
Avevamo accennato al Concorso di Ancona, Riva del Garda, Roma, Amalfi.
In molti (docenti e alunni) è subito affiorato scetticismo e in altri
cauto ottimismo, ma noi docenti di strumento eravamo, già un anno fa,
convinti che il progetto potesse realizzarsi perché i tempi erano già
maturi ed aspettare sarebbe stato irragionevole.
Abbiamo iniziato a esaminare i concorsi da gennaio. Sono stati
all’incirca una trentina e dopo diverse scremature sono rimaste tre
possibilità: Ancona, Amalfi o Roma.
Esigenze legate all’organizzazione, al prestigio e al “set” ci hanno
fatto scegliere ROMA: il V Concorso
Musicale Nazionale "Musica e Cinema".
Strepitoso è arrivato il successo nella categoria A3 dell’Orchestra
“Verga” composta in totale da 49 alunni appartenenti alle classi
seconde e terze con la partecipazione preziosa di una decina di ex
alunni e curata dai professori: Vito M. Grasso (ottoni), Salvo Gangi
(legni), Antonio Ambra (archi), Vincenzo Contino (pianoforte).
Più di trentacinque compagini musicali (solisti-duo- trio- ensemble)
hanno partecipato al concorso mentre le orchestre partecipanti nella
categoria A3 sono state 11.
L'orchestra ha ottenuto significativi apprezzamenti conquistando il
primo premio assoluto col massimo punteggio di 100/100 e il plauso
della giuria.
Anche in questa occasione l’orchestra ha incantato il folto pubblico
presente che ha gremito lo splendido teatro e che ha risposto con
grande afflato alla fine di ogni brano:
MOON di N. Ortolano, AFRICAN SYMPHONY di Van McCoy e FREE WORLD FANTASY
di J. De Haan.
L'orchestra "Verga" è stata diretta dal prof. Salvo Gangi, docente di
clarinetto e dal prof. Vito Grasso docente di tromba.
Le sonorità degli strumenti perfettamente equilibrate in un crescendo
di emozioni, la splendida esecuzione dei giovani allievi componenti
dell'orchestra, che si sono esibiti al gran completo, sono stati i
giusti ingredienti per un’interpretazione che ha entusiasmato non solo
la commissione, ma tutti gli spettatori presenti in sala.
La presenza innovativa del linguaggio musicale di questi brani ha
contribuito all'affermazione di un più articolato concetto di orchestra
scolastica che valorizza tutte le forme espressive delle sezioni molte
volte mortificate da riduzioni semplicistiche di organico delle oramai
famose, quanto ripetitive, trascrizioni fatte “ad hoc”.
Lo studio di brani originali di media e grande difficoltà è stato una
scelta di campo fatta con determinazione pur con le inevitabili paure
per un possibile rigetto del ‘nuovo musicale’ che richiede un approccio
allo strumento diverso e una tecnica decisamente più raffinata.
Con grande sorpresa la somministrazione di questo ‘nuovo musicale’ ha
invece portato un sempre più crescente e convinto entusiasmo che ha
edificato il gusto musicale, stimolando e incoraggiando il
potenziamento della tecnica di base dello strumento, fattore
indispensabile per un contributo attivo e pieno in orchestra; infatti,
duro è stato il lavoro degli alunni al fine di affinare e consolidare
la propria preparazione; ogni singolo momento a scuola è stato decisivo
e importante e ognuno di esso ha contribuito a questo successo.
Il tempo scuola è stato vissuto come successione organica ed unitaria
di diversi momenti educativi condotti da questo progetto unanimemente
condiviso: lezione individuale, cura delle sezioni, studio dei passi
difficili singolarmente e a gruppi, musica d’insieme e pratica
orchestrale.
La musica è una lingua universale che va conosciuta e coltivata. Se
l’ascolto è un momento di fruizione che può rivelarsi anche aggregante,
la produzione trasforma i ragazzi da spettatori in attori: permette
l’acquisizione di contenuti culturali in modo creativo, ma soprattutto
potenzia la loro identità personale e di gruppo nell’età in cui si
affacciano al mondo degli adulti e che, come ci ricordano le cronache,
è particolarmente fragile.
I risultati, che sempre sorprendono, sono in realtà il frutto di questo
operare specifico e metodico che nel tempo si è gradualmente
perfezionato attraverso l’esperienza di questi momenti condivisi.
L’orchestra d’Istituto si è fatta valere ancora una volta confermando
con il proprio lavoro la grande sensibilità artistica di ciascun
componente e l’importanza della musica nel processo formativo di ogni
alunno, coscienti che molto ancora resta da fare e migliorare e
parecchia la strada da percorrere; dunque un premio che indica un punto
di partenza e non di arrivo, uno stimolo a fare sempre meglio convinti
che il lavoro fatto con dedizione paga sempre, si vede e si “sente”!
Prof. Salvo Gangi ( www.icvizzini.it )