«U pisci spata
s’ammazza da sulu. Un’avi vògghia di fàrisi piscàri»
«Il pescespada si ammazza da solo. Lui non vuole farsi pescare». Con
questa frase Zu Beppe, un pescatore di Favignana, accoglie in casa Nino
Pizzuto, giovane turista al quale ha affittato una stanza
per l’estate. Dapprima infastidito, poi incuriosito, l’ospite
incomincia ad ascoltare i racconti sulla tonnara e decide di tornare
l’anno successivo durante il periodo della pesca.
Grazie a Zu Beppe, Nino sale a bordo delle barche che formano il
quadrato della morte e assiste alla mattanza dal vivo, a contatto coi
tonnaroti. Affascinato e turbato da quella esperienza, torna per anni
sull’isola, al punto da essere inserito, unico forestiero,
nell’equipaggio.
Ha così modo di entrare in confidenza coi pescatori, conoscere le loro
storie, i segreti del loro lavoro, la fatiche, i riti, le
superstizioni, le dicerie che da più di mille anni circondano la
mattanza.
Sono gli accadimenti della vita che a un certo punto tengono Nino
lontano dall’isola, ma ciò non gli impedisce di venire a conoscenza
della tragedia che colpisce la famiglia di Zu Beppe. Sarà Favignana a
riannodare il filo che lega Nino a quei luoghi e, dopo la chiusura
della tonnara, toccherà a lui trovare il modo di non lasciare morire il
ricordo dei tonnaroti del mar delle Egadi. E tramandare le leggende che
da sempre abitano l’isola.
“Il Pescatore di tonni” verrà presentato in anteprima nazionale
sabato 28 maggio a Catania, alla libreria Tertulia. ( via Michele
Raisardi 1- ore 19).
Adriano Di Gregorio
adrianodigregorio@tiscali.it