Organizzato
dal periodico “L’Alba” e dal Centro Giovanile, si terrà giovedì 26 maggio alle ore 18.30,
nei locali dell’Istituto Comprensivo Statale “G. D’annunzio” di Motta
S. Anastasia (CT), Viale della Regione, 28, il convegno “Emilio Salgari, nel centenario della sua
scomparsa – tra pirati e avventure per terra e per mare”.
L’incontro, curato dal prof. Mario Tropea, dell’Università di Catania,
e coordinato dal prof. Pino Pesce, direttore del giornale “L’Alba”,
sarà introdotto da Dario Matteo Gargano, scrittore ed elzevirista.
Alla manifestazione parteciperanno, inoltre, la prof.ssa Daniela Di
Piazza, dirigente scolastica, Angelo Giuffrida, sindaco di Motta S.
Anastasia, e Vito Caruso, assessore alla cultura. Le letture saranno di
Elena Caruso, studentessa universitaria, e di Pasquale Platania,
attore; inoltre, sono previsti gli interventi musicali di Claudia
Aiello, pianista, Roberta Zuccarello, violinista, e Armando Percolla,
chitarrista.
Emilio Salgari, nato a Verona il 21 agosto 1862 e morto a Torino il 25
aprile 1911, pur avendo viaggiato pochissimo nel corso della sua
tormentata vita, è, sicuramente, il più famoso scrittore italiano di
romanzi d’avventura ed il padre dei racconti di fantascienza. Ed è,
soprattutto, l’autore del fantastico ciclo dei pirati della Malesia, I
Misteri della Jungla Nera, Le Tigri di Mompracem, I Pirati della
Malesia, Sandokan alla riscossa, Il Corsaro Nero, La Regina dei
Caraibi. Chi non ricorda i mitici personaggi “salgariani”, eroi di
molte generazioni di ragazzi, visti anche in memorabili serie
televisive, Sandokan, Yanez de Gomera, la Perla di Labuan, il Corsaro
Nero!? E, addirittura, anche dopo la sua scomparsa, immensa è stata la
produzione di romanzi di emuli e imitatori che hanno cercato di
sfruttare il nome e la popolarità di Salgari, con una miriade di opere
dello stesso filone.
Ma la vita di Emilio Salgari, come spesso è accaduto a molti personaggi
famosi del passato, è stata faticosa, continuamente “inseguita” dagli
editori che, visto il successo che riscuoteva, lo pressavano per avere
nuove opere da pubblicare; inoltre, è stata afflitta dai tanti problemi
familiari, la moglie, colpita dalla malattia mentale, venne rinchiusa
in un manicomio, infine, le continue difficoltà economiche, che lo
porteranno al suicidio, per harakiri, nelle colline piemontesi, dove
venne ritrovato il suo corpo esangue. Ed al suo funerale, raccontano le
cronache dell’epoca, fu accompagnato da poche persone, solo da alcuni
ragazzi con i suoi libri sotto braccio, in segno di affetto e di
riconoscenza, per aver dipinto, con i colori della fantasia, i loro
sogni e aver reso più lieta e felice la vita.
Angelo
Battiato (inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato@istruzione.it