Gli studenti
pagano lo stipendio ai professori precari. Nominati come supplenti,
senza busta paga da tre mesi, dieci docenti del liceo artistico
Modigliani di Giussano, in provincia di Monza, hanno trovato la
solidarietà degli alunni. Sostenuti anche dal preside, Cesare Ferrari,
i ragazzi hanno impiegato poco a prendere la decisione. «Una situazione
imbarazzante, non potevamo restare con le mani in mano», spiega Lorenzo
Zucchinali, rappresentate degli
alunni.
I soldi, 10mila euro, giusto il necessario per anticipare una
mensilità a ciascun insegnante, sono stati presi dal fondo volontario
che ogni famiglia versa nelle casse della scuola a inizio anno. Soldi
che di solito servono per pagare i corsi di recupero, cancelleria o
gite agli studenti in difficoltà economica. «Siamo al paradosso —
rimarca Mirko Scaccabarozzi, di Cisl scuola — gli studenti sono
costretti a pagarsi il percorso di formazione. È il risultato delle
politiche dei tagli sul mondo dell’istruzione».
«Si tratta di un’iniziativa concordata tra noi e i ragazzi — dice il
dirigente scolastico — Era una situazione che non poteva più protrarsi.
Abbiamo deciso di anticipare gli stipendi e comunicato la decisione al
ministero dell’Istruzione, ma sappiamo che difficilmente ci verranno
restituiti». La scuola vanta già 270mila euro di crediti verso il
ministero. Gli alunni di via Caimi sono contenti: «Dopo una vita
passata a studiare, i nostri docenti si ritrovano tra le mani un lavoro
precario e da marzo sono rimasti senza stipendio. Ci meritiamo tutti
qualcosa di meglio, speriamo che la nostra decisione serva a
risvegliare l’attenzione sulla scuola». ( da
http://milano.repubblica.it/di Gabriele Cereda)
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