L’Ufficio
scolastico provinciale di Novara e l’assessorato provinciale
all’Istruzione rispondono, dati concreti alla mano, a un’indagine della
rivista Tuttoscuola, che, un paio di settimane fa, aveva evidenziato
dati preoccupanti, nel Novarese, per la dispersione scolastica,
parlando addirittura di un picco del 46,8 % di abbandoni alla fine del
biennio iniziale degli istituti
professionali.
Per l’Usp e l’assessorato guidato da Anna Maria Mariani non è una
statistica veritiera, perché non tiene conto di molti aspetti. I dati
aggiornati sono stati illustrati giovedì mattina, in conferenza stampa,
da Mariani, da Giuseppe Bordonaro, dirigente dell’Usp, dall’assessore
regionale all’Istruzione, Alberto Cirio e dall’assessore regionale
Massimo Giordano.
“I dati presentati nella rivista – ha spiegato Mariani – erano vecchi
e, pertanto, datati”. A dimostrarlo, i dati aggiornati, da cui emerge
come nell’ultimo biennio gli abbandoni negli istituti superiori
rappresentavano il 7,6%, mentre nell’ultimo anno scolastico, il
2010-2011, il fenomeno è pari a solo l’1,10%, con un calo importante e
significativo.
A far segnare la percentuale più elevata di abbandoni, il biennio degli
istituti professionali, che registrano un dato pari al 14%. Dati,
dunque, inferiori ai numeri evidenziati dalla rivista. Percentuali,
queste, tra l’altro, che sono da considerarsi in eccesso. Bisognerebbe,
infatti, tenere conto dei ragazzi che si trasferiscono alle scuole
paritarie, che si iscrivono a corsi di formazione professionale, che si
iscrivono a istituti privati di recupero anni scolastici, che si
trasferiscono con la famiglia in altre province, che si iscrivono al
centro per l’impiego.
Il fenomeno della dispersione scolastica, nel Novarese, pertanto,
scende e non è, quindi, così preoccupante come era emerso nell’indagine
della rivista.
“Molti studenti preferiscono spostarsi nelle scuole di formazione
regionali – ha detto Cirio – che presentano corsi simili a quelli degli
istituti professionali, ma più specializzati. Altri ancora lasciano la
scuola perché trovano un posto di lavoro”.
Monica Curino (da http://www.oknovara.it)
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