Il senatore Mario
Pittoni esulta per i pochi ma pesanti obiettivi raggiunti in tema di
reclutamento e immissioni in ruolo dei docenti precari. E passa
all’attacco per nuovi obiettivi per i quali darà battaglia in sede di
conversione del decreto sullo Sviluppo emanato pochi giorni orsono. «Il
decreto-legge sullo sviluppo appena emanato – spiega il capogruppo del
Carroccio nella Commissione Istruzione del Senato – recepisce
quattro delle otto richieste che abbiamo formulato al ministro
dell’Istruzione Mariastella Gelmini sulla questione degli insegnanti
precari. Questi al Centro-Nord, con la riapertura delle graduatorie,
rischiano di perdere il posto in conseguenza dei punteggi elevatissimi
maturati in alcune aree del Paese.
Nel provvedimento, su nostra indicazione, c’è un preciso riferimento
alla possibilità di attingere alle liste attuali, e quindi a chi
potrebbe perdere il posto, per gli inserimenti in ruolo. Un’altra
nostra richiesta (punti per la permanenza), in base agli accordi,
entrerà nel decreto in corso d’opera. C’è poi l’impegno del Ministro
sugli altri tre punti, fra cui l’avvio del tavolo per la riforma del
reclutamento, sulla base del progetto innovativo che ha già la
disponibilità di alcune tra le principali forze sindacali». Questo il
commento del senatore Mario Pittoni, capogruppo della Lega Nord in
commissione Istruzione del Senato, dopo il via libera del Capo dello
Stato al decreto-legge recante disposizioni urgenti per l’economia.
«Sugli insegnanti precari - sottolinea il parlamentare – è in gioco la
sopravvivenza stessa del corpo docente del Centro-Nord, che non può
essere spazzato via da meccanismi perversi che poco hanno a che fare
con il merito, oltre a fornire dati palesemente in contraddizione con
le valutazioni internazionali. Non sarebbe corretto fare di tutta
l’erba un fascio – analizza il senatore Pittoni – ma su otto voci che
concorrono a fare punti, almeno cinque si prestano a giochi scorretti.
C’è chi alimenta un vero e proprio “mercato” dei punti, che costringe a
versare soldi, offrire lavoro a titolo gratuito o anche semplicemente
“acquistare” punti per salire in graduatoria, anche persone che non si
sarebbero mai sognate di scendere a certi compromessi. Questa è
un'emergenza vera. A vivere il dramma del rischio di mancato rinnovo
del contratto in seguito alla riapertura delle graduatorie, sono
insegnanti già inseriti con la famiglia nel tessuto sociale locale, che
hanno acceso mutui, fatto debiti... ridotti ora alla disperazione.
Ennesima conferma - commenta Pittoni - che il sistema è ormai alla
frutta. C'è un solo modo per uscirne ed è la riforma del reclutamento.
Il nostro progetto, pur garantendo la libera scelta del territorio ove
posizionarsi, consente finalmente di scalare le liste per merito, a
parità di condizioni con i candidati del posto (le regole saranno le
stesse per tutte le regioni). Cosa, peraltro, che è la norma nei Paesi
dove il titolo di studio non ha valore legale. La nostra proposta –
conclude Pittoni – ha già incassato la disponibilità dei sindacati
della scuola (Cgil esclusa), ed è perfettamente in linea con
Costituzione, legge nazionale e normativa europea».
Richieste della Lega Nord in assenza di un decreto blocca trasferimenti
1) Massimo numero di stabilizzazioni concentrate sulle liste attuali.
2) Punti aggiuntivi in misura adeguata per chi non si sposta.
3) Attivazione di tutti gli strumenti utili alla verifica dei titoli.
3) 3 anni di permanenza nella stessa lista provinciale.
4) 5 anni di permanenza nella stessa provincia dopo l’immissione in
ruolo.
5) Limitazione assegnazione provvisoria al decorrere dei 5 anni della
nomina in ruolo.
6) Immediato intervento del ministro dell’Istruzione presso
l’Avvocatura dello Stato per stop commissario ad acta.
7) Avvio urgente tavolo nuovo reclutamento su base regionale, progetto
- in linea con Costituzione, legge nazionale e norme europee - che ha
già la disponibilità delle principali forze sindacali, CGIL esclusa.
Vincenzo
Brancatisano
vi.bra@fastwebnet.it