Per una norma
"blocca-ricorsi" che rischia di uscire dal decreto sviluppo c'è un
piano triennale di assunzioni che viene confermato. Le immissioni in
ruolo si faranno ma a patto di rispettare i saldi di finanza pubblica.
Lo ribadisce la relazione tecnica "bollinata" nei giorni scorsi dalla
Ragioneria generale dello Stato.
Che conferma l'intenzione del Governo di stabilizzare, da qui al 2013,
un numero ancora imprecisato di docenti e personale
tecnico-amministrativo senza che vengano però quantificate le risorse
da
utilizzare.
Anzi il documento precisa che le immissioni in ruolo avverranno «nel rispetto del criterio di invarianza
finanziaria». Con la precisazione ulteriore che l'intervento non
deve comportare «nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello
Stato». A decidere tempi, modi e numeri delle immissioni in ruolo sarà
un decreto interministeriale di Economia e Istruzione.
Secondo le stime recenti di viale Trastevere i vuoti in organico sono
67mila tra insegnanti e personale Ata. Teoricamente potrebbero essere
riempiti tutti anche perché, per ognuno dei posti vacanti, è stata
disposta sin qui la nomina di un supplente, con il pagamento del
relativo stipendio. Dunque l'esborso per l'erario in termini di
retribuzione resterebbe lo stesso. E gli unici oneri aggiuntivi
deriverebbero così dalla ricostruzione di carriera dei diretti
interessati.
A costo zero saranno anche le altre novità introdotte per la scuola:
dal rinvio al 31 agosto del termine per il completamento delle
graduatorie all'allungamento da tre a cinque anni della permanenza
minima nella sede di prima nomina, fino all'aggiornamento dei punteggi
su base triennale anziché biennale allo sblocco delle graduatorie.
Su quest'ultimo punto va ricordato che dovrebbe essere pubblicato oggi
sulla Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale che dà 20 giorni ai
docenti che vogliono aggiornare il punteggio o chiedere il
trasferimento in un'altra provincia.
Uno stanziamento viene invece disposto per l'università. La fondazione
per il merito, partecipata da Mef e Miur e destinata a gestire
l'omonimo fondo previsto dalla riforma Gelmini sugli atenei, potrà
contare su un milione annuo dal 2011 in poi. Al tempo stesso il
"contenitore" creato dalla legge 240 del 2010 per finanziare le borse
di studio e i prestiti agevolati per gli studenti viene dotato di nove
milioni di euro.
A cui si aggiungeranno i fondi che arriveranno con gli strumenti
previsti dalla riforma dell'università. Tra cui trasferimenti statali,
versamenti di enti, privati e società e rimborso dei prestiti forniti
agli studenti meritevoli in base ai criteri che saranno individuati
dalla Fondazione. (da IlSole24Ore)
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