In questi giorni
alle scuole italiane è stata imposta, con metodi assai
discutibili, la somministrazione dei quiz dell’Invalsi (Istituto
Nazionale Valutazione Livello Scolastico Italiano) agli studenti. La
Cisl scuola di Parma, dopo aver rilevato che questo ente, autonomo
rispetto alle scuole, vorrebbe usare il personale scolastico con la
pretesa assurda di non concorrere alle spese necessarie per il lavoro
straordinario di uffici e docenti, ha individuato che esistono enormi
stanziamenti disponibili nel bilancio del Ministero per far fronte alle
attività di questo organismo, che assai stranamente non sono state
ripartite alle scuole Parmensi.
La Cisl vuole vederci chiaro, vuole sapere che fine fanno questi soldi,
chi li incassa realmente, a tal fine il Segretario Generale della Cisl
Scuola di Parma, Maria Gentilini, ha chiesto per iscritto chiarimenti
urgenti ai vertici del Ministero, all’Ufficio Scolastico Regionale, a
quello provinciale e direttamente al Presidente dell’Invalsi, un ente
che a Parma non ha mai aperto le relazioni sindacali. Salvatore Pizzo,
del Consiglio generale della Cisl Scuola di Parma, precisa “Il
Ministero ha emanato due direttive nel luglio e nel novembre del 2010,
esse richiamano capitoli di bilancio sui quali risultano stanziate
somme per oltre 190 milioni di euro per gli esercizi finanziari
2011-20102-2013, l’Invalsi non può pensare che le scuole agiscano
passivamente con l’uso degli ordini di servizio al personale. Io sono
un precario che rischia il licenziamento in nome dei tagli agli sprechi
e poi scopro mostruosità di questo genere sulle quali sarebbe opportuno
che anche la magistratura verificasse, ringrazio la segreteria della
Cisl per aver scoperchiato un pentolone bollente, comunque sia, sappia
chi di dovere che i militanti della Cisl non abbozzano silenti ”
salvatorepizzo46@yahoo.it