Sono passate
alcune settimane da quando il nostro esuberante Presidente del
consiglio ha lanciato la sua picconata contro la scuola pubblica. Si
sono alzati scudi si sono levate proteste ma a distanza di poco tempo,
inspiegabilmente tutto tace.
Il Presidentissimo, sull’onda della mania persecutoria causata da
allergia bolscevica e alimentata del giudizio milanese di turno, aveva
accusato la scuola pubblica di essere diventata una macchina per
“inculcare” ideologie sinistrorse alle giovani menti italiane
auspicando che tutti si iscrivessero alle scuole cattoliche…
L’accusa poteva anche suonare reale, l’esposizione affabile del dott.
Mediaset è di invidiabile influenza, però, ad un orecchio attento e non
“defilippizzato”, immediatamente è ronzato qualcosa che ha coperto ogni
pur minima ragione che giustificasse l’affondo del premier.
Maa…se metà degli italiani sono con lui, come recitano quotidianamente
i sondaggi di opinione, possibile che gli insegnanti siano TUTTI
appartenenti all’altra metà??? Nemmeno una sfortuna di fantozziana
memoria potrebbe far avverare una tale eventualità per cui senza
scendere nel merito delle accuse, il castello delle stesse appare già
pesantemente incrinato da un ragionamento talmente stupido e illogico
che mette in ridicolo chi ha potuto pensare di avere una scuola
governata da soli insegnanti di sinistra!
L’insulto, improvvisamente, invece di rivolgersi a chi è contrario
all’On. Berlusconi si ripercuote su tutti quegli insegnanti
(ormai pochi) che magari lo difendono e soprattutto su tutti, e
sono la maggioranza, degli insegnanti che svolgono il loro lavoro di
guide ed esempio per le nuove generazioni. Se si sostiene che la
scuola disprezza il valore della famiglia vuol dire che tutti i docenti
che hanno difeso ed insegnato questo valore hanno fallito nel loro
intento…grazie presidente!
Quindi cari colleghi “di sinistra” sappiate che siete incapaci per
nascita, mentre, ai cari colleghi “non di sinistra” ricordo di essere
altrettanto incapaci perché del vostro pensiero nessuno se ne è accorto…
”MA MI FACCIA IL PIACERE!!!”
E le scuole cattoliche come l’hanno presa?
Se non fossero bene educate direbbero: “ nel cu…ore!”
Infatti, nonostante i proclami, le Scuole Cattoliche da anni lamentano
di essere abbandonate dalla Ex Pubblica Istruzione che, dopo aver
concesso la parità, pretende che si eseguano TUTTE le costose
lungaggini burocratiche del Ministero così come avviene nella scuola
pubblica, pretende che gli insegnanti debbano essere scelti negli
elenchi degli abilitati degli Uffici scolastici Provinciali, pretende
di controllare gli insegnamenti impartiti, pretende che gli
stipendi siano equiparati ma, in cambio di questo concede soltanto dai
300 ai 500 euro a studente, risparmiando così circa 5500 euro pro
alunno di soldi pubblici!
La parola risparmiare ultimamente mette i brividi: chi risparmia?
Le famiglie sicuramente no, perché, bene o male un anno di paritaria
costa dai 1000 ai 3000 euro che non vengono detratti interamente dalle
tasse!!! L’unico che spende di meno, in teoria, è il Ministero che dopo
aver sbolognato agli enti locali la cura e la manutenzione degli
edifici scolastici adesso cerca un modo per piazzare anche gli alunni,
mentre il cittadino italiano continua ignaro a pagare!
Valutando il lato finanziario dell’intervento si potrebbe supporre che
il buon Presidente parlando di “valori famigliari” della scuola
cattolica si riferiva al lavoro degli amministratori che, come “buoni
padri di famiglia”, riescono a far quadrare i bilanci con metà delle
spese!
Visto che gli insegnanti di entrambe le parti sono i più malpagati del
mondo, forse il Premier dovrebbe evitare di riferirsi ai poveri docenti
e prendere nel suo ministero gli amministratori delle scuole
cattoliche mandando a casa tutti i capoccioni che per anni hanno
gestito il comparto scuola tagliando i finanziamenti alle scuole,
tenendo bassi gli stipendi e, magia, riuscendo ad alzare le spese del
ministero!!!
Che il nostro Primo Ministro esterni talvolta senza collegare del tutto
il pensiero alla realtà, è un dato di fatto, quello che più preoccupa è
il comportamento di tutte le strutture governative e ministeriali che
dovrebbero fargli pervenire dati reali ed oggettivi. Per quanto si
possano condividere o meno le opinioni Berlusconiane sulla scuola,
dobbiamo convenire che, visto che ha figli grandicelli, le sue non sono
osservazioni di prima mano, ma sono giudizi formati su consigli di
terze persone da una persona che oltretutto comincia ad avere qualche
annetto sulle spalle.
Proprio per questo motivo l’instancabile coordinatrice nazionale Adida,
Prof. Francesca Bertolini, ha voluto chiedere al più gettonato dei
consiglieri Gelminiani, il dott. Marco Bruschi in arte (quale?) Max,
cosa pensasse un giovane, eletto ad indirizzare le scelte del Ministro
sul futuro della scuola, delle discutibili affermazioni del Presidente
del Consiglio.
Lo ha fatto candidamente e pubblicamente sul social Network più
famigerato del pianeta (Facebook), dato che il “ciòfane” consigliere
predilige i moderni mezzi di comunicazione di Brunettiana indicazione
per essere a contatto con quelli che, mentre lui consiglia, magari
stanno lavorando nelle scuole d’Italia.
Il Bruschi è noto per sbandierare ai quattro venti la ricerca del
merito nella scuola pubblica, salvo dimenticare che lui insegna
saltuariamente in una scuola privata, ma data la sua posizione
istituzionale di Consigliere del Ministro tutti si aspettavano una
accorata difesa dell’operato del Ministero, o quanto meno, una abile
minimizzazione dell’infelice discorso del Premier, invece per diversi
giorni non si è avuto nessun commento.
L’indomita Francesca Bertolini ha rincarato la dose: “Ogni volta che un
uomo non risponde e/o cambia le carte in tavola per non rispondere
dimostra la sua vigliaccheria, è come tirarsi una zappa sui piedi da
solo. Visto che il consigliere sacrifica sull'altare del merito 40.000
lavoratori onesti, voglio vedere quanto è meritevole. Io dico quel che
penso e non scappo, vediamo se lui sa dimostrare di saper fare almeno
questo. Che dimostri di essere meritevole con i fatti... Ci dica se il
Premier ha torto o ha ragione. Qui si tratta di tagliare tutto alla
scuola pubblica per dare alla privata. Si tratta si sputare sopra il
bene più prezioso della Nazione. Bruschi che ha fatto mille discorsi
sul merito, cosa ne pensa? Anche lui sputa sulla scuola pubblica?
Sappia che il suo silenzio verrà interpretato come un assenso. Oppure
per una volta vuole difendere un bene che è di tutti?”
Nessuna risposta…
Francesca Bartolini bannata… Come pure il coordinatore del CPS Brunello
Arboreo (Singolare che il consigliere del Ministro abbia bannato dalla
sua bacheca rispettivamente i rappresentanti dei docenti precari non
abilitati e abilitati)
Rispondendo ad un commento successivo il consigliere Marco Max Bruschi
risponde: “ Caro Alessio, sul merito la penso più o meno come
Belardelli sul corsera.”…
I fatti si commenterebbero da soli, invece qui c’è da rimarcare ancora
una volta che i problemi della scuola vengono dall’alto!!!
Il Premier "impazzito" spara a zero su chi insegna mettendo tutti in un
unico calderone, il Ministro Gelmini non sa più come commentare
il suo operato e nelle trasmissioni in cui appare si auto accusa
trasformandosi in sindacalista, il consigliere del merito si trincera
dietro le parole di un giornalista… dove stiamo andando?
A mio modesto parere hanno toccato il fondo e ora, cominciano a scavare!
L’articolo del corsera rimanda al solito discorso sugli insegnanti
incompetenti. Per mitigare l’impatto del discorso del premier si
sostiene che il vero problema è l’incompetenza degli insegnanti
causata, non da una scarsa preparazione, da una mancanza di
aggiornamento, da una ribellione politica o da una vendetta nei
confronti di chi non paga il giusto per un lavoro così importante
bensì, udite udite, dall’immissione in ruolo nel corso degli anni
passati di migliaia di PRECARI!!!
Signore e signori il consigliere ha consigliato!
Ancora una volta l’untore è stato trovato: il precario è l’origine di
tutti i mali della scuola!
Ahimè non stupisce la reazione di Bruschi, che altro non ha esibito se
non una dimostrazione della sua coerenza di pensiero, dato che appena
qualche tempo fa il consigliere, a Roma in un incontro ufficiale del
ministero, ha pronunciato pressappoco le seguenti parole “ci sono
supplenti che da 20 anni insegnano senza riuscire ad entrare in ruolo,
ormai sono demotivati, sono vecchi perché hanno 40/45 anni, è ora di
mandarli a casa!”.
Certo che la ricerca del merito si fa mandando a casa degli onesti
lavoratori, oppure inventando l’ennesimo corso-esame-farsa
universitario che serve ad ingrassare le opulente tasche delle facoltà,
oppure preparando il solito test con aridi quiz in stile patente per
valutare in maniera anglosassone le capacità di un giovane italiano che
vuol fare della sua capacità di trasmettere educazione ed informazione
un mestiere per la vita.
Il vero pericolo, non risiede nelle agghiaccianti proposte consigliate,
ma nella scelta stessa del consigliere.
Le opinioni del Premier, le scelte del Ministro, il futuro di decine di
migliaia di onesti lavoratori, saranno sottoposte al “consiglio” di un
soggetto che NON ha esperienza, in quanto dal suo curriculum pubblicato
online e liberamente scaricabile dal sito istruzione.lombardia.it, si
evince che ha una sola laurea che gli ha permesso, che fortuna, di
entrare come docente in una Università privata…
A consigliare sul futuro della scuola non è una persona che per anni ha
insegnato, ha vissuto a fianco di studenti e colleghi, ha visto la
scuola dall’interno, magari ha diretto una scuola, bensì una persona
che ha come MERITO più grande, certificato e documentato dai curriculum
che egli stesso ha pubblicato e liberamente scaricabili on line, quello
di avere raccolto un bel po’ di voti alle elezioni.
Non ci sono parole per commentare oltremodo la figura del Maximo
consigliere, forse dovremmo dare retta al presidente Berlusconi,
tornare alla scuola cattolica e pregare!
Pregare perché il cielo illumini le menti che stanno distruggendo la
scuola e gli ignari lavoratori della scuola o magari pregare, perché
onesti, competenti e meritevoli insegnanti che, dopo essere stati
abbandonati da Governo, Ministero e Sindacati si sono ritrovati insieme
in ADIDA per difendere autonomamente i propri diritti di lavoratori,
riescano a vincere l’ardua battaglia contro quelli che “inculcano
insani consigli” nelle menti di chi ci governa!
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