Una crescita
costante che anche negli anni della crisi ha visto un aumento dei posti
di lavoro di oltre il 20%, mentre l'occupazione registrava una generale
frenata. Il settore dell'elettronica cerca professionisti: 5.200 le
assunzioni nel 2010, soprattutto per operai specializzati come
assemblatori e cablatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche,
2.100 quelle previste solo nel primo trimestre 2011. È quanto emerge
dagli ultimi dati del sistema informativo Excelsior di Unioncamere che,
però, registrano anche una certa difficoltà da parte delle imprese a
trovare professionisti adeguati alle proprie
esigenze.
Al mercato del lavoro servono sia specializzati di alto livello,
con laurea in ingegneria, sia diplomati, ma quasi la metà delle aziende
incontra difficoltà nel reperire tecnici elettrotecnici ed elettronici.
«Abbiamo abbastanza difficoltà perché spesso i giovani hanno poca
pratica e passione - spiega Maria Teresa Orlando, responsabile risorse
umane di Endress Hauser Italia Spa -: la nostra società di occupa di
vendita e assistenza tecnica degli strumenti per la misurazione dei
processi industriali e cerchiamo soprattutto laureati in elettronica e
automazione o periti elettronici, impiegati soprattutto per
l'assistenza».
Se per i laureati le difficoltà sono legate a un percorso di studi
eccessivamente accademico, per chi esce dalle scuole superiori incidono
anche altri fattori: «Molti ragazzi dopo un periodo in azienda decidono
di iscriversi all'università - sottolinea Orlando -, ma anche per chi
resta uno dei problemi maggiori è dato dall'incapacità di lavorare in
gruppo».
Per cercare di colmare il gap tra scuola e impresa Assolombarda ha
avviato un progetto che coinvolge aziende e istituti tecnici del
territorio (l'iniziativa verrà presentata oggi pomeriggio a Milano).
«Il livello di preparazione degli studenti è generalmente buono, ma
spesso la formazione necessita di un'integrazione di competenze che la
scuola non fornisce - spiega Paolo Coletti, responsabile dipartimento
plant engineering di Techint E&C -: lo strumento di Assolombarda ha
un'utilità concreta grazie all'incontro con gli istituti per la
definizione delle conoscenze necessarie». Un confronto sulla didattica
che diventa anche un'opportunità di toccare con mano quello che è il
lavoro in azienda: «Per gli studenti del quarto anno è prevista la
permanenza presso le nostre strutture dove, affiancati da un tutor,
sono inseriti nei nostri gruppi di lavoro».
Una collaborazione ritenuta importante anche dalle scuole: «Cerchiamo
di andare incontro alle richieste del mercato, ma sempre mettendo in
campo profili di carattere generale - spiega Enrico Castoldi, dirigente
del l'Istituto Breda di Sesto San Giovanni (Milano) - per permettere ai
ragazzi di applicare le loro conoscenze in qualsiasi realtà produttiva:
organizziamo attività di gruppo, per esempio, per sviluppare quelle
capacità di team working richieste dalle imprese». Dopo anni in cui le
grandi aziende hanno delocalizzato e la scuola ha perso il contatto
diretto con le imprese è stato necessario un confronto: «Negli ultimi
anni abbiamo adattato i nostri programmi in funzione di alcuni segnali
provenienti dal mercato, puntando sulla sperimentazione energetica, i
pannelli fotovoltaici e l'automazione - osserva Renato Boldrini,
docente dell'istituto Alessandrini di Vittuone (Milano) -: è però utile
la collaborazione con le aziende che possono suggerire gli argomenti
specifici da affrontare sui banchi». (di Eleonora Della Ratta da
Il Sole 24 ORE)