Gli
insegnanti dell’Istituzione Grand Combin, nell’Assemblea Sindacale del
15 novembre 2011, hanno stabilito di effettuare quale forma di
protesta nei confronti dei tagli agli scuola, contenuti nella
Legge Finanziaria, la non somministrazione delle prove INVALSI. Il
documento emerso, a seguito del dibattito dell’assemblea, è stato
presentato al Collegio Docenti del 17 novembre 2011 e approvato
all’unanimità .
L’assemblea, nel suo dibattito, non è entrata nel merito della
legittimità di tale tipo di prove, né ha espresso giudizi sulla
tipologia e le modalità di somministrazione di esse, ma ha
semplicemente esplicitato le motivazione per le quali questa
forma di protesta era parsa più efficace rispetto ad altre:
ha come destinatario proprio il MIUR
ha come oggetto un complesso sistema di rilevazione che, sul piano
finanziario,
comporta oneri non indifferenti e che, fra l’altro, non è stato
sottoposto a tagli come il
resto de “sistema-scuola”.
Peraltro, prima di operare tale scelta, gli insegnanti si sono
confrontati anche rispetto ad altre azioni
di protesta quali:
a. il blocco delle visite d’istruzione e le uscite didattiche;
b. il blocco dell’adozione dei libri di testo.
Dopo un acceso dibattito, la prima (il blocco delle visite d’istruzione
e le uscite didattiche ) è stata valutata poco opportuna dalla
maggior parte degli insegnanti in quanto: -
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lesiva della qualità dell’offerta formativa. Il taglio delle risorse
alla scuola va, infatti, a
colpire proprio quelle attività che qualificano e arricchiscono
l’azione educativa (visite
d’istruzione, laboratori e uscite didattiche). La scelta di rinunciare
ad esse da parte degli
insegnanti è parso agli stessi una modalità che avrebbe finito per
avallare le scelte del
Ministro orientate su una scuola chiusa su se stessa;
penalizzante per gli alunni che pagano le scelte di dissenso dei loro
insegnanti;
non giustificata nel contesto nel quale la nostra Istituzione è
inserita. La maggior parte delle
uscite sono, infatti, effettuate sul territorio regionale e/o connesse
ad iniziative promosse
dall’Assessorato all’Istruzione e alla Cultura ( ciò, soprattutto, per
quanto concerne la scuola
dell’Infanzia e la Scuola Primaria). La non effettuazione delle stesse
finirebbe per colpire da
una parte l’Amministrazione Regionale, che ha voluto garantire alla
scuola valdostana le
stesse risorse degli anni precedenti e le stesse opportunità di
arricchimento dell’offerta
formativa, e dall’altra l’economia locale con ricadute significative
sul turismo scolastico e
sulle cooperative che da anni collaborano con la scuola ( cooperative
che si occupano di
educazione ambientale o di didattica museale, guide della natura e
guide alpine, associazioni
sportive, compagnie teatrali locali ecc.).
Anche il blocco delle adozioni dei libri di testo è stato valutato come
poco opportuno da una parte
significativa dei presenti in quanto:
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risulterebbe penalizzante soprattutto per gli alunni con DSA per i
quali, proprio in questi
anni, si stanno approntando strumenti compensativi (CD con audiolibri
allegato ai libri di
testo);
comporterebbe notevoli disagi per la maggior parte delle nostre scuole
primarie. Infatti
poiché i libri di testo sono di proprietà dell’alunno, in molti plessi
non vi sono giacenze atte
a garantire la distribuzione di libri per il prossimo anno scolastico.
Ciò risulterebbe
penalizzante per gli alunni e comporterebbe un lavoro supplementare per
gli insegnanti
costretti a supplire a tale carenza.
Peraltro non attuare alcuna forma di protesta, in virtù del fatto che
l’Amministrazione Regionale
non ha effettuato tagli ed ha investito per la scuola le stesse risorse
degli anni precedenti, non
appare giustificato, dal momento che anche i bilanci delle Istituzioni
scolastiche sono stati
sottoposti ai vincoli della Legge Finanziaria ( riduzioni dell’80% o
del 50% delle spese rispetto
all’anno 2009) che hanno comportato tagli sulle attività, condizionato
le scelte degli insegnanti con
ricadute sul Piano dell’Offerta Formativa.
La scelta fatta dall’Assemblea di non somministrare le prove INVALSI
non è stata fatta a priori,
né per principio, in linea con la battaglia portata avanti dai COBAS,
né per la paura degli insegnanti
di essere valutati attraverso le stesse (i risultati conseguiti dalla
scuola valdostana negli anni scorsi
ci confortano rispetto all’efficacia del nostro operato), né,
tantomeno, in opposizione alla
Sovraintendenza che ha scelto le prove INVALSI quale strumento di
valutazione del sistema
scolastico valdostano.
Poiché la scelta operata dal Collegio è risultata di difficile
attuazione, visto che sul piano
giuridico l’obbligatorietà delle prove INVALSI è molto controversa, le
RSU dell’Istituzione
Scolastica hanno convocato un’Assemblea Sindacale il giorno 21/02/2011
cui hanno partecipato
anche le Rappresentanze Sindacali .
Alla luce di quanto emerso da un’analisi condivisa dei documenti del
MIUR inerenti le prove
INVALSI e in seguito ad un dibattito in merito alle possibili sanzioni
conseguenti il rifiuto da parte
di docenti di procedere alla somministrazione delle stesse, gli
insegnanti presenti hanno
concordato all’unanimità di prestare la propria collaborazione come
somministratori, così
come richiesto nella C.M. n° 86 del 22 ottobre 2009, solo in seguito ad
un ordine di servizio da
parte del Dirigente Scolastico.
Con tale gesto gli insegnanti intendono ribadire il dissenso e la
profonda preoccupazione per i
provvedimenti assunti dal Governo nei confronti della Scuola, già
espressi nel Documento
approvato dal Collegio dei Docenti del 17/11/2010, nonché la loro
indignazione per i continui
attacchi di cui la Scuola Pubblica è stata fatta oggetto negli ultimi
mesi da parte di Rappresentanti
del Governo.
Di tale scelta degli insegnanti sarà data comunicazione alle famiglie
degli alunni attraverso i
mezzi di informazione locali.
Il documento è stato letto ed approvato all’unanimità nel corso del
Collegio dei Docenti
Plenario del 23 marzo 2011.
Gignod, 23 marzo 2011