Il ministro
Gelmini -totalmente succube, e perfino colpevolmente ignara, delle
decisioni del ministro Tremonti che, come dimostra il DEF, intende
risanare lo Stato a spese della scuola pubblica- per una volta ascolti
le richieste che arrivano in modo unitario dai sindacati della scuola e
dall'opposizione e apra un tavolo di confronto politico.
Il Partito Democratico ribadisce le proprie proposte:
1- eliminare la terza tranche di tagli prevista per il prossimo anno
(19.700 docenti e 14.500 personale ATA), se non si vuol far sparire
definitivamente il tempo pieno dalla primaria e far vivere gli studenti
delle superiori in classi sovraffollate oltre ogni limite di legge;
2- stabilizzare tutti coloro che stanno lavorando su posti vacanti, per
garantire la necessaria continuità didattica, che è grande parte della
qualità della scuola;
3- definire un organico funzionale al piano dell'offerta formativa
delle
scuole.
Il Governo impegni le proprie intelligenze a realizzare questo,
piuttosto che trovare rimedi da azzeccagarbugli per aggirare le
normative europee cancellando, solo per i lavoratori della scuola, il
limite del triennio come vincolo delle stabilizzazioni dei contratti di
lavoro.
(dichiarazione di F.P., da Pd)
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