Di fronte
a un governo che continua a strumentalizzare spregiudicatamente e
ignobilmente la crisi mondiale, provocata dalla sfrenata sete di potere
e denaro di pochi affaristi e pagata, in tutto il mondo, da milioni di
lavoratori e studenti, si impone il prosieguo della pressante e serrata
azione di protesta che la società civile sta conducendo ormai da
anni.
La scuola, presidio di civiltà e terreno di coltura della solidarietà,
dell'egualitarismo, dell’accoglienza e della legalità, già fatta
oggetto del taglio feroce e dissennato di migliaia di suoi operatori, è
stata di recente vilipesa e attaccata dal premier con argomentazioni
offensive e ridicole, prive di qualsivoglia altra giustificazione che
quella di delegittimare rancorosamente l'unica forza in grado di
contrastare l'imbarbarimento del paese e il suo asservimento ai voleri
di una classe dirigente indegna, corrotta e dedita allo smantellamento
interessato dei princìpi della Costituzione.
I lavoratori della conoscenza sono stremati dall’affannosa ricerca di
referenti in grado di arginare la deriva autocratica di questo governo,
estenuati dal peggioramento delle condizioni di lavoro, ove questo
ancora sia loro garantito, e indignati per la volgare campagna di
diffamazione imbastita contro di loro da individui la cui condotta è
riprovevole sotto tutti i rispetti ma che, nonostante ciò, osano
impudentemente screditare la categoria con il dichiarato scopo di
neutralizzare il potere della Cultura e minimizzare gli effetti
prodotti dall’azione educativa della scuola pubblica e di massa e dalla
libera ricerca.
Per nulla rassegnati o arresi, tuttavia, proclamano la loro adesione
allo sciopero generale del 6 Maggio, fortemente voluto dai lavoratori e
finalmente indetto dalla CGIL, che si sta adoperando per garantire una
capillare informazione nei luoghi in cui il disagio viene ora più
fortemente avvertito, vista anche la promessa ministeriale di
proseguire con la politica dei tagli e delle più inverosimili
“riconversioni” dei professionisti del settore.
Il CPS Napoli, in prima linea da subito e da sempre contro la
pseudoriforma Tremonti-Gelmini e contro ogni compromesso al ribasso sui
diritti e sui valori incarnati dalla Scuola, aderisce con il consueto
entusiasmo e con convinzione allo sciopero, che sarà l'occasione per
ribadire il proprio rifiuto incondizionato e totale delle logiche di
scontro, guerra, tensione ideologica e prevaricazione fascistoide che
da Roma si stanno propagando al resto del paese, come gli ultimi
inquietanti episodi di violenza ai dànni di studenti napoletani
attestano.
Insieme, ancora una volta, tutti determinati a invertire il corso della
avvilente storia recente del paese: LA CONOSCENZA DEBELLA L’INDECENZA!
Il CPS Napoli