La testimonianza
del prof. Vincenzo
Urso, di
Acireale (CT), che da molti anni è docente e psicologo in Germania,
nella regione Nord-Reno Westfalia.
Se conversando con un insegnante Tedesco vi esce di bocca la parola
PISA, lo vedrete improvvisamente corrugare la fronte e impallidire.
Il motivo non è che si preoccupi per la nostra famosa torre
pendente, ma perché gli vengono in mente tutti gli sforzi e
pressioni che le ricerche PISA (Program for International Student
Assesment) gli stanno causando negli ultimi anni.
Questo programma dell'OECD (Organisation for Economic Cooperation and
Development) misura ogni anno il rendimento degli alunni
quindicenni nelle scuole dei paesi membri. Mentre in alcuni paesi
i risultati vanno a finire nel fondo di un cassetto del ministero della
pubblica istruzione, in Germania le statistiche provocano un elevato
dibattito all'interno della politica scolastica.
In genere non c'è soddisfazione per la
posizione occupata dalla Germania nella scala dei risultati e invidiano
la Finlandia che in Europa è al primo posto. Tutti si
preoccupano, perchè sanno bene che l'economia oggi ha bisogno di
cervelli come ingegneri, matematici, ricercatori, specialisti e
non di braccia come una volta. Ci si domanda cosa ce ne faremo di una
massa di giovani che sanno fare cose di cui nessuno ha bisogno.
Il problema si concentra sul gran
numero di figli di emigrati che popolano le aule scolastiche, ma che
non riescono ad ottenere dei risultati soddisfacenti. In alcuni
quartieri di grandi cittá , come Berlino, Amburgo, Colonia i
bambini tedeschi sono una minoranza e la maggioranza straniera ha
molti problemi di apprendimento. Ci si pone l'interrogativo sul come
aiutare questi ragazzi e far raggiungere loro dei buoni
risultati e far di loro dei cittadini integrati che partecipino con
successo alla vita della comunitá.
Ci si è resi conto che il successo scolastico non è legato solamente
all'intelligenza, ma soprattutto alla fascia sociale. Più benestanti e
colti sono i genitori, piú è probabile che i figli abbiano successo a
scuola. I figli dei ceti svantaggiati, che spesso sono emigrati, sono
quasi automaticamente svantaggiati anche a scuola.
Come spezzare allora questi predittori legati al sociale? Poichè
la Germania è una Repubblica Federale non esiste una politica
scolastico/formativa centralizzata e uniforme, ma a fianco delle
politiche centrali, ogni regione (Land) applica le sue soluzioni.
Nel Nord-Reno Westfalia, che è il Land più popolato e che ha
ereditato il più gran numero di emigrati dalla industria pesante
(vi ricordate forse della Valle della Ruhr, del carbone, delle
acciaierie, dei Krupp, Tyssen, ecc.) si delineano alcuni tentativi di
soluzione. Si è consci che non basta
intervenire sulla scuola e sugli insegnanti: Migliorare le strutture
scolastiche è indispensabile, ma non è sufficiente, bisogna
andare alla radice del problema. In sostanza si riscopre l'efficacia
della prevenzione e degli interventi precoci.
Attualmente ci si muove su
queste direzioni:
1. Aiuti ai genitori a partire dalla gravidanza, creando una rete di
contatto a maglie strette tramite ostetricia, pediatria, consultori
familiari, uffici minorenni.
2. Forzare la frequenza alla scuola materna a partire dai tre
anni e favorire l'accesso ad etá inferiori.
3. Creare nelle scuole materne dei "centri familiari" con lo scopo di
supportare i genitori con consulenza, informazione e formazione. Le
insegnanti delle scuole materne devono avere una funzione di appoggio
anche per i genitori organizzando e finanziando l'intervento di
esperti esterni.
4. Prolungare l'apertura delle scuole materne e delle scuole elementari
e medie fino al tardo pomeriggio, offrendo attivitá formative e
ricreative ai bambini ed alunni. ("Tempo pieno")
5. Rafforzare nei quartieri gli interventi dei centri di
consulenza e della psicologia scolastica per sostenere i genitori e gli
insegnanti
6. Favorire attivitá extra scolastiche per i bambini meno abbienti
tramite un "pacchetto formativo" che comprende l'accesso gratuito a
lezioni di musica, gruppi sportivi, lezioni di sostegno, gite
scolastiche, mensa, ecc. (Questo pacchetto viene finanziato dal governo
federale!)
Tutto questo costa! Ma dice l'attuale governo
socialista-verde del Nord-Reno Westfalia: "Abbiamo buttato tanti
miliardi in gola alle banche per salvarle dal fallimento, perchè non
possiamo investire un po' di soldi per creare un futuro
migliore alla nostra società?"
Se il tutto funzionerá ce ne accorgeremo dai prossimi studi PISA.
Se il nostro interlocutore sentendo questa parola reagirà con un
sorriso, vuol dire che le cose stanno andando meglio!
Vincenzo Urso
redazione@aetnanet.org