La scuola
italiana è la più grande azienda dello stato. la scuola italiana è un
grande bacino di voti. e questo noi siamo. Abbiamo assistito e stiamo
assistendo in questi giorni proprio a questo: ad uno scambio di voti. E
non importa a nessuno o quasi la vita di decine di migliaia di famiglie
(le nostre) e di quelle dei nostri alunni. Passa l'idea di salvarsi un
collegio elettorale in qualsiasi modo tanto che un documento diventa
trasversale e tenta di annullare una legge allora votata da una
maggioranza oggi all'opposizione.
Perché ci chiediamo noi? Per i tagli? Certo problema a monte ma che non
risponde alla contingenza della problematicità dell'oggi di tutti quei
precari della scuola che hanno fatto coraggiosamente scelte di vita nel
2007 sicuri della legge 296/96.
Molti di quei precari poi non hanno nemmeno scelto le tre code perché
opzionali. Dobbiamo noi ora pagare gli errori passati della pubblica
amministrazione e di un Ministero che non ha voluto fare certe scelte
perché non ne ha il coraggio? E propone un insipido DM che noi, come
bene ci ha insegnato l’ANIEF, affosseremo con ben più di 15 mila
ricorsi?
Molti esponenti del parlamento da noi contattati in questo periodo da
Trieste a Messina hanno detto e continuano a dire di essere contro il
pettine. Ora chiediamo a tutti questi esponenti trasversali di avere il
coraggio di una presa di posizione pubblica. Dato che noi siamo voti di
scambio a questo punto tutti sappiano che i voti li hanno persi perché
chi ha un ruolo istituzionale deve avere il coraggio delle proprie
posizioni e non soltanto la volontà di riassicurarsi un collegio. Noi
non ci diamo per vinti e ricorreremo a tutto ciò che è in
nostro potere per salvaguardare quei diritti acquisiti che una legge
dello stato ci assicura.
Non abbasseremo la guardia e siamo pronti ad alzare il tono del
contrasto.
Alessandra
Michieletto (alessandra.michieletto@gmail.com)