Nel corso del
previsto incontro del 21 aprile al MIUR è stata presentata ai sindacati
la bozza di decreto ministeriale per l’aggiornamento delle graduatorie
ad esaurimento del personale docente per il biennio 2011/12-2012/13.
Com’era nelle previsioni, e in assenza di interventi di tipo
legislativo, l’Amministrazione - modificando l’orientamento espresso in
precedenti incontri - ha impostato il decreto sulla base dei seguenti
criteri:
possibilità di inclusione limitata ad una sola provincia (ad eccezione
di coloro che risultino ancora inseriti nella prima fascia)
possibilità di scegliere liberamente la provincia di inclusione, con
inserimento a pettine.
Un ulteriore incontro, dedicato all’esame di eventuali proposte di
integrazione e modifica del testo, è già stato fissato per giovedì 28
aprile: l’Amministrazione intende accelerare al massimo i tempi di
emanazione del decreto, data la necessità di disporre delle graduatorie
aggiornate in tempo utile per le operazioni di assunzione a tempo
indeterminato e
determinato.
La presentazione delle domande avverrà, come negli anni scorsi,
in modalità “cartacea”, ferma restando quella on line solo per la
scelta delle graduatorie di circolo e di istituto. E’ stata accantonata
l’ipotesi di far coincidere obbligatoriamente la provincia di
inclusione in graduatoria con quella di inserimento nelle graduatorie
di istituto, che pertanto potrà continuare ad essere diversa.
Sono state fornite, inoltre, alcune indicazioni rispetto ad interventi
di natura legislativa destinati ad accompagnare le procedure di
aggiornamento delle graduatorie, intervenendo su alcune criticità che
la complessa e controversa vicenda impone di affrontare.
Secondo quanto comunicato dall’Amministrazione, in un provvedimento
legislativo d’urgenza si dovrebbe disporre:
un più consistente obbligo di permanenza nella provincia di assunzione
a tempo indeterminato, oggi fissato per legge a tre anni (eventuale
innalzamento ad almeno cinque);
la periodicità triennale, e non più biennale, delle procedure di
aggiornamento delle graduatorie;
lo spostamento dal 31 luglio al 31 agosto del termine per
l’effettuazione delle assunzioni da parte degli Uffici scolastici;
un’integrazione alla normativa di adeguamento alle direttive europee in
materia di stabilizzazione dei rapporti di lavoro che escluda tale
obbligo per i contratti relativi a supplenze su posto non vacante;
un piano di assunzioni a tempo indeterminato che si orienti
all’obiettivo di coprire con personale di ruolo tutti i posti vacanti e
disponibili (quelli coperti attualmente con supplenze annuali).
Nessun elemento di maggior dettaglio è stato fornito circa il numero
delle assunzioni effettuabili (fermo restando che la richiesta del MIUR
al MEF sarà quella di un’integrale copertura delle disponibilità): da
definire anche la decorrenza del piano, che potrebbe operare già sul
corrente anno scolastico, con assunzioni giuridiche dal 1°.9.2010.
Quest’ultimo ambito di questioni, ovviamente, è rimesso alle decisioni
che saranno assunte in sede politica, in esito ad un confronto tuttora
in corso e segnato da posizioni che non è facile comporre.
Grande spazio è stato dedicato ad un esame della situazione riguardante
il contenzioso in atto relativamente al biennio 2009/11: come più volte
evidenziato dalla CISL Scuola, il quadro si presenta a dir poco confuso
e contraddittorio, stante l’assenza di decisioni di merito sui ricorsi
in atto, che dovranno risolvere anche le incognite sulla competenza di
giurisdizione, mentre continuano ad avere corso i provvedimenti
disposti dal commissario ad acta, la cui natura cautelare è stata
peraltro più volte ribadita.
La CISL Scuola ha denunciato con forza l’insostenibilità di una
situazione che esigerebbe in tempi rapidi una pronuncia definitiva da
parte del giudice amministrativo: è intollerabile il perdurare di una
condizione di così pesa
da Tecnica della Scuola
Prove Invalsi: interviene anche il Tar Sardegna
di R.P.
Una dirigente scolastica di Nuoro si era rifiutata di inserire
nell'ordine del giorno un punto relativo alle prove Invalsi. Il Tar
impone di convocare il collegio entro la fine di aprile. Esultano i
Cobas.
Si complica ogni giorni di più la vicenda delle prove Invalsi.
E’ di queste ore una notizia proveniente dalla Sardegna, il cui TAR ha
accolto un ricorso presentato da due docenti di un circolo didattico di
Nuoro.
La dirigente scolastica della scuola si era rifiutata di inserire
all’ordine del giorno del collegio dei docenti un punto relativo alla
questione delle prove Invalsi. da Tecnica della Scuola
In realtà le due docenti, che avevano messo insieme le firme necessarie
per ottenere l’inserimento dell’argomento all’ordine del giorno della
riunione, erano intenzionate a presentare al collegio una mozione di
protesta tesa in particolare a sostenere la non obbligatorietà delle
prove.
La dirigente - dal canto suo - intendeva evitare la discussione della
mozione ed una sua eventuale approvazione.
Ma il Tar della Regione Sardegna ha dato torto alla Amministrazione
scolastica imponendo alla dirigente di convocare il collegio entro 5
giorni dal ricevimento della sentenza e comunque non oltre il 30
aprile, anche in considerazione dell’urgenza (la somministrazione delle
prove inizierà il 10 maggio).
I Cobas della Sardegna, che hanno sostenuto il ricorso mediante i
propri legali, gridano vittoria e sottolineano come “l'Ordinanza vada
al di là dello specifico INVALSI perché conferma il potere dei
componenti del Collegio Docenti anche in termini generali e invoglia
certamente molte/i colleghe/i a riappropriarsi degli stessi dopo
molti/troppi anni di assuefazione al dominio dirigenziale negli organi
collegiali”.
Nel merito della vicenda, il Tar ha evidenziato che “l’eventuale
incompetenza del collegio dei docenti a deliberare sull’oggetto
indicato dai ricorrenti è questione che potrà essere esaminata nella
detta riunione, e potrà eventualmente costituire motivo di rigetto
della mozione presentata dagli stessi, ma non può ritenersi ragione
preclusiva alla convocazione dell’organo collegiale”.(da CislScuola)
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