Tagli al
personale docente e ATA, riduzioni di orario annuale negli istituti
tecnici e professionali, riordino degli istituti tecnici e
professionali, revisione degli ordinamenti della scuola d'infanzia e
primaria, modalità di iscrizione alle scuole: nessuno di questi atti è
stato compiuto dal MIUR con correttezza e legittimità.
Il TAR del Lazio si è pronunciato nei giorni scorsi su numerosi
ricorsi, alcuni dei quali promossi dalla FLC CGIL, presentati fin dal
2009 contro altrettanti provvedimenti amministrativi. Le sentenze del
TAR sono pietre: il MIUR ha preteso di imporre tagli di personale e di
tempo scuola, nuovi ordinamenti e riordini con atti di imperio nel più
totale disprezzo delle procedure, della trasparenza e della democrazia,
infischiandosene persino del parere delle Commissioni parlamentari.
Difficile dire se in questo modo di agire ci sia più arroganza o più
irresponsabilità. In ogni caso il Ministro Gelmini ne esce davvero
malconcia.
Ma non solo perché la giustizia amministrativa boccia la
legittimità del suo disinvolto operato. Addirittura sui tagli agli
organici ATA il TAR rimette la questione alla Corte Costituzionale.
Gelmini esce malconcia per altri due motivi.
Il primo, i suoi illegittimi provvedimenti hanno arrecato danni
gravissimi alle scuole.
Il secondo, perché l'illegittimità evidente di tali atti alimenta
incertezza e ulteriore infinito contenzioso.
Ormai tutti nella scuola, dal personale agli studenti, alle famiglie,
sono parte lesa di questa insensatezza.
Queste ragioni ci hanno spinto a chiedere un incontro urgente al
Ministro sul disastro (purtroppo annunciato) che ha creato.
Per saperne di più
I ricorsi della FLC CGIL al TAR Lazio iniziano con i tagli agli
organici introdotti dalla Gelmini in applicazione all'art. 64 della
legge 133/2008 e impugnavano una miriade circolari ministeriali,
decreti interministeriali (MIUR/MEF) e Decreti del Presidente della
Repubblica finalizzati ad attuare concretamente la più vasta opera di
smantellamento della scuola pubblica sulle seguenti materie:
organici del personale docente
organici personale ATA
iscrizioni nelle scuole di ogni ordine e grado
revisione degli ordinamenti nella scuola dell'infanzia e del primo ciclo
riordino degli istituti tecnici
riordino degli istituti professionali
orario annuale delle seconde e terze classi negli istituti professionali
orario annuale delle seconde, terze e quarte classi negli istituti
tecnici
Ai ricorsi della FLC se ne sono uniti tanti altri, di sindacati, di
singoli lavoratori o genitori, di altre amministrazioni, tant'è che
alcuni ricorsi sono stati poi accorpati.
Ma cominciamo dall'inizio.
Nel 2008 appena insediato il secondo Governo Berlusconi approva il D.L.
112/2008 successivamente convertito nella legge 133/2008.
L'art. 64 di questa legge introduce un piano di tagli clamorosi agli
organici del personale della scuola. In tre anni si perdono oltre
130.000 unità di personale docente e ATA.
Immediata la reazione della FLC che annuncia una lotta senza quartiere
per fermare lo scempio ai danni della scuola pubblica e il più grande
licenziamento di massa della storia della Repubblica.
I danni di queste misure sono sotto gli occhi di tutti:
riduzione del tempo scuola
chiusura delle sedi scolastiche nei piccoli comuni
cancellazione di interi corsi
fine dell'integrazione di disabili e disagiati
classi superaffollate
violazione delle norme sulla vigilanza e sulla sicurezza
esuberi, licenziamenti
caos e confusione in campo organizzativo e didattico
Un simile stravolgimento del sistema avviene nel disprezzo delle regole
e di norme di legge. Anche le commissioni parlamentari che per legge
sono obbligate a fornire i loro parere sugli atti adottati dal MIUR
vengono ignorate.
In tutto questo buio dove si può cercare un po' di luce? Nelle recenti
sentenze TAR del Lazio che dichiarano l'illegittimità di tutti i
provvedimenti impugnati.
Sono quindi nulli, per i giudici amministrativi i due decreti
interministeriali che hanno inferto il taglio epocale di quasi 70.000
posti per il personale docente negli anni 2009/2010 e 2010/2011.
Sui tagli agli organici ATA (17% in tre anni) il TAR rimette la
questione alla Corte Costituzionale insostenibili per la funzionalità
del sistema. Secondo i giudici la Gemini avrebbe agito, per via
amministrativa, senza criteri, nella più assoluta discrezionalità,
determinando a suo piacimento anche gli assetti organizzativo del
sistema scolastico delle singole regioni. Da qui la censura di
illegittimità costituzionale per violazione dell'art. 97 della
Costituzione.
Dunque la Gelmini non è legittimata a portare fino in fondo il piano
dei tagli. Deve fermare lo scalcinato carrozzone amministrativo, già
messo in moto, per tagliare al 1 settembre 2011 ulteriori 60.000 posti
di docenti e ATA.
In più, tutti coloro che sono stati danneggiati (precari che hanno
perso il posto, famiglie che hanno avuto meno tempo scuola, studenti
che non hanno potuto terminare il corso di studio intrapreso, docenti e
ATA sbattuti a 100 km di distanza perché soprannumerari) potrebbero
chiedere al giudice del lavoro il riconoscimento dei danni subiti.
Per la Gelmini si potrebbe aprire una giostra infernale. Un disastro,
altro che riforme epocali, la cui responsabilità è esclusivamente di
questo Ministro e di questo Governo. (da Flc-Cgil)
redazione@aetnanet.org