''Il futuro
dei 1500 lavoratori ATA (Assistenza tecnica amministrativa) e delle
loro famiglie, impiegati da anni nelle scuole calabresi, deve trovare
adeguate risposte e soluzioni sul piano regionale e nazionale''. E'
quanto afferma in una nota il consigliere regionale del PdL, Gesuele
Vilasi. ''Si tratta di una vertenza di elevata ricaduta sociale
per le implicazioni che ricadrebbero non solo sugli operatori e sulle
loro famiglie- dice Vilasi - ma soprattutto sul sistema scolastico
regionale. Com'e' noto - prosegue Gesuele Vilasi - grazie a questi
operatori ATA, moltissimi istituti scolastici possono garantire i
servizi necessari di supporto alle attivita' pedagogiche proprio grazie
all'impegno di questi operatori. Il Consiglio regionale si e'
gia' determinato all'unanimita', con un ordine del giorno, proposto dal
collega Gallo (Udc), trasmesso ai ministeri dell'Economia ed al Miur,
dando mandato al presidente della Giunta regionale, Giuseppe
Scopelliti, di porre in essere le necessarie iniziative istituzionali e
tecniche per affrontare a livello romano con il Ministero della
Pubblica istruzione (Miur), i percorsi piu' efficaci per scongiurare
che alla data del prossimo 31 agosto questi 1500 lavoratori della
scuola possano traumaticamente concludere la loro esperienza
lavorativa. Occorre, quindi - sostiene Vilasi - individuare soluzioni
concordate con il livello centrale affinche' l'avvio del prossimo anno
scolastico non sia pregiudicato proprio dall'assenza di bidelli e di
operatori amministrativi, una beffa pari al danno subi'to dagli stessi
operatori. E' chiaro - continua Vilasi - che di tempo a disposizione ve
n'e' veramente poco e quindi, da parte del Consiglio deve rimanere
forte e costante l'attenzione sulla problematica, sostenendo l'azione
del presidente Scopelliti affinche' le direttive ministeriali possano
garantire l'occupazione e l'inserimento degli operatori ATA. Pur in
presenza di questioni legate alla reperibilita' delle risorse -
conclude Gesuele Vilasi - resta primaria l'esigenza del mantenimento
del posto di lavoro per questi operatori e il diritto delle famiglie
calabresi di potere contare su un'offerta scolastica efficiente e
adeguata ai bisogni delle giovani generazioni''.(ASCA)
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