Scuole speciali di
tecnologia e comitati tecnico-scientifici. Sono i due assi nella manica
del ministero dell'Istruzione per invertire il trend di iscrizioni agli
istituti tecnici e professionali che «nel primo anno della riforma -
spiega il direttore generale Raimondo Murano - hanno perso 8mila
giovani, con il segno meno destinato a confermarsi anche per il
prossimo anno scolastico». Secondo il dirigente del Miur «dalle
preiscrizioni 2011/2012 risulta una leggera ripresa dell'appeal delle
scuole tecniche, mentre per quelle professionali si registra ancora un
calo significativo».
La preferenza dei
licei
I giovani continuano a preferire la strada del liceo, nonostante
siano altri i percorsi che offrono maggiori chance di trovare un posto
di lavoro. A ricordarlo, in occasione del seminario sulle «Delivery
unit regionali» che ha riunito a Sorrento la scorsa settimana duecento
tra docenti, presidi e dirigenti scolastici da tutta Italia, è stato
Paolo Bastianello, vice presidente "Moda Italia", in qualità di
rappresentante del mondo produttivo: «Le imprese non riescono a trovare
centomila tecnici all'anno, anche in una fase recessiva dell'economia
come quella attuale. Servono nuove figure professionali capaci di
inserirsi all'interno di aziende che sempre di più devono fare sistema
per competere sullo scenario internazionale».
Percorsi tecnologici
Per questo diventa essenziale allargare le partnership tra scuola e
mondo del lavoro. Un terreno fertile potrebbe essere quello degli
istituti tecnici superiori (Its), scuole speciali di tecnologia i cui
percorsi verranno attivati dal prossimo anno scolastico da 58
Fondazioni sparse sul territorio. Un canale post secondario, parallelo
ai corsi accademici, diretto a formare tecnici superiori nelle aree
tecnologiche strategiche per lo sviluppo economico e la competitività.
Non una laurea ma un diploma di tecnico superiore, conseguito al
termine di quattro semestri per circa 2mila ore, con laboratori,
tirocini obbligatori per almeno il 30% dell'orario e il 50% dei docenti
provenienti dal mondo del lavoro e delle professioni.
I comitati
Su un binario parallelo scuole e imprese provano a rilanciare il ruolo
dei comitati tecnico-scientifici, una sorta di cabina di regia tra
docenti e aziende per mettere a punto programmi didattici che rendano
più fluido l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. I progetti si
moltiplicano e finora - anche grazie all'azione delle delivery unit
regionali - sono stati coinvolti in stage e iniziative di alternanza
studio-lavoro i ragazzi di 450 scuole.
Nelle regioni
La partnership più recente riguarda la Campania, dove è stato siglato
venerdì scorso un protocollo tra Ufficio scolastico, Regione,
Confindustria Campania, Unione degli industriali di Napoli e Selex, con
cui l'azienda del gruppo Finmeccanica si impegna ad accogliere
tirocinanti provenienti dagli istituti tecnici. Una piattaforma
dedicata per l'orientamento e un portale ad hoc per la definizione
delle competenze sono gli strumenti a disposizione degli studenti
veneti, mentre la Regione Puglia riconosce un punteggio extra agli
allievi degli istituti professionali intenzionati a conseguire una
qualifica.
In Lombardia, attraverso la partnership con Assolombarda, è in corso la
mappatura dei "saperi" per cinque diversi profili professionali
(meccanico, elettronico, chimico, informatico, amministrativo). Mentre
in Sicilia, nei territori con scarsa presenza di attività produttive
sono state create le reti di scuole, che raccolgono le adesioni di
istituti diversi per rafforzare le possibilità di dialogo con
associazioni di categoria ed enti locali.
Le buone pratiche
Tra le best practice portate alla ribalta nel corso del seminario di
Sorrento, anche l'iniziativa dell'istituto tecnico industriale Barsanti
di Castelfranco Veneto per rafforzare l'apertura internazionale della
scuola: nel 2010 è stata stretta una partnership con il Berufskolleg
fur Technick und informatik di Neuss (Germania) che ha permesso di
effettuare lezioni in inglese da docenti tedeschi a studenti italiani
(e viceversa), su piattaforma e-learning e videoconferenza, e per
alcuni ragazzi del quinto anno ci saranno stage presso aziende
tedesche. L'istituto tecnico per il turismo Colombo di Roma, invece, ha
veicolato sul proprio sito i curricula degli studenti in tre lingue
diverse, «un'iniziativa che ha aperto numerose opportunità di stage
all'estero» spiega la preside Ester Rizzi. (di Francesca
Barbieri da IlSole24Ore)
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