''L'errore geniale del presidente del
Consiglio e' di dare voce a quello che milioni di italiani pensano. Il
peccato mortale della sinistra e' di sbandierare valori percepiti ormai
come falsi e vuoti. Le riserve del premier sulla scuola pubblica
statale, nella quale non pochi insegnanti sono piu' preoccupati di
demolire una parte politica che di aiutare i giovani a formarsi una
coscienza critica, altro non sono che le riserve e i dubbi nutriti da
milioni di genitori''. Lo dichiara il vicepresidente dei deputati del
PdL, Osvaldo Napoli.
''Il radar delle opposizioni e' pero' accecato, come dimostrano le
reazioni alle parole di Berlusconi - prosegue Napoli -. Il quale, sia
detto per amore di verita' di cronaca, non ha criticato la scuola
pubblica statale ma quella parte degli insegnanti che in essa non
adempiono, per scelta o per inadeguatezza professionale, al loro dovere
di educatori liberi e di formatori del giudizio critico degli
allievi.
Alle opposizioni mi permetto di
far notare un dettaglio: e' giusto che i professori scelgano i libri
che credono, ma analoga liberta' va riconosciuta ai genitori di
decidere se affidare i loro figli a quei professori o ad altri. Chi e'
allora che difende la scuola pubblica statale e chi invece, fra urla e
strepiti, si ingegna di distruggerla in nome dello Stato sovrano?''.
''Quello che esprimo - aggiunge Napoli - e' un concetto semplice che ha
a che fare con un principio chiamato liberta'. Quando la sinistra lo
abbraccera' convintamente sara' sempre troppo tardi. Per concludere, un
promemoria a beneficio dei critici del premier: la scuola in Italia e'
pubblica, salvo dividersi in statale e privata''. (ASCA)
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