Lei non sa chi
sono io? Mi chiamo: Ahlam, sono Fatima, io Gamal, Ibrahim, il mio nome
è Latifa, il mio Mahfuz, io Malika, sono Mashen, Mohammed, Nadir,
Nurrudin, Tahaar, io Yasmina… Siamo poveri, veniamo dalle vostre
ex colonie! Ci chiamate clandestini.
Lei non sa chi sono io!!! Io sono VIP: sono Cesare Pambianchi,
proprietario della catena di palestre "Dabliù"; sono Alemanno, sindaco
di Roma; la Principessa Fabrizia Aragona Pignatelli; mi chiamo
Francesco D'Ovidio Lefebvre, professore universitario; ed io Camilla
Crociani, moglie di Carlo di Borbone; siamo Valentino Garavani e Renato
Balestra, stilisti; famiglia Bulgari gioiellieri; Stefania e Amanda
Sandrelli, attrici; Elisabetta Gregoraci showgirl e mio marito Flavio
Briatore … Siamo furbi: con lo scudo fiscale abbiamo pagato il 5% e ci
siamo tenuto il 40% e più. Siamo tutti ricchi. Siamo tra i 5.595
della "lista Falciani", quella degli evasori fiscali da 5 miliardi e
mezzo di euro.
Lei lo sa chi sono io? Mi chiamo Giovanni, sono impiegato statale e
pago le tasse al 38% con ritenuta sullo stipendio; ho studiato lettere,
conosco il greco antico e il latino cristallizzato. Do del tu
alle parole. Ogni tanto mi indigno per i fatti italiani e vorrei andare
clandestino … in Africa!
Il termine "clandestino" deriva dall’avverbio latina "clam" che
significa letteralmente "di nascosto, di soppiatto". I politici si
ostinano a usare a sproposito il termine "clandestini" per definire
persone che, senza nascondersi ma alla luce del sole o della luna, a
bordo di visibilissimi barconi, approdano sulle nostre rive quasi
sempre sotto gli occhi di agenti di polizia assediati da una folla di
giornalisti e di telecamere. Mai si era visto un fenomeno di
clandestinità così lampante e così visibile, determinata da cause
altrettanto evidenti e conclamate. Per il vocabolario, “clandestino” è
sinonimo di «nascosto » o di «segreto»; l’etimologia, poi, indica nel
clandestino «chi si nasconde di giorno».
Clandestini veri, in Italia, sono quelli che non pagano le tasse.
L'evasione fiscale è un comportamento da clandestino: si nascondono i
soldi e i beni per sottrarsi all'obbligo civico-morale di pagare i
tributi. Clandestini sono i soldi degli evasori che sbarcano nei
“paradisi fiscali” o le somme nascoste dentro i falsi in bilancio;
clandestino è il pagamento nel lavoro nero; clandestino è il 38% di
ogni € in questo nostro Stato che celebra indifferente i suoi primi 150
anni! Il contribuente italiano, in media, evade 38 € ogni 100 € di
imposte versate al Fisco. Scrive Alessio Liberati sul Fatto Quotidiano
del 4 aprile 2011: “Avendo una cultura giuridica aperta al
diritto internazionale e ad una visione globale, trovo corretto (se non
doveroso) parlare di “migranti economici”. Questa locuzione indica più
correttamente il fenomeno in sé, lasciando da parte i pensieri negativi
che evoca, invece, il termine clandestino. (…) Ieri passeggiavo per le
vie di Firenze con mio figlio di due anni, che è cittadino italiano
solo perché un nostro lontano avo non se la sentì, al contrario dei
propri fratelli, di migrare negli Stati Uniti per cercare lavoro, come
fecero migliaia di italiani dopo la prima grande guerra, quando mi ha
indicato con la sua manina una targa, apposta in via Ghibellina. C’è
scritto: “Clandestino, condannato a morte, nell’agosto 1944,
negli ultimi giorni dell’occupazione nazifascista, Sandro Pertini,
futuro Presidente della Repubblica, qui dimorò fraternamente accolto”.
Sto anch’io con i partigiani e vorrei che in Italia si facesse di più
per la lotta ai clandestini fiscali, anziché fare i forti coi deboli e
i poveri.
Ho assegnato, ad una mia classe di alunni, il seguente tema: “Inventa
un racconto verosimile in cui tu partecipi con altri africani ad un
viaggio di emigrazione. Stipati in un camion avete attraversato
chilometri di deserto e ammassati in un barcone avete navigato il
Mediterraneo per approdare a Lampedusa”. Domenico Greco. non ha
svolto l’argomento, ma ha scritto questi versi ermetici:
“Finalmente !
Arrivati a Lampedusa.
Lungo ed orribile il viaggio!
Ammassati ed impauriti.
In tanti su un peschereccio …
Troppi ad emigrare verso la stessa terra…
Che altro ci restava da fare?
Lungo e faticoso il deserto!
Sotto il Sole cocente, senza risorse per vivere.
Maltrattati.
In cerca di una fortuna che non troveremo!
Probabilmente!”
Post Scriptum. Il Sole 24Ore del 2 Aprile 2011 ci fa sapere che “la
Guardia di Finanza è pienamente convinta della piena utilizzabilità ai
fini dell'accertamento delle imposte dei dati contenuti nella lista
“Falciani”.
Giovanni Sicali
giovannisicali@gmail.com