Questo governo
è schizofrenico o semplicemente bugiardo. Mentre nel Programma
nazionale di Ricerca (PNR) si elencano pomposamente come obbiettivi da
raggiungere l'abbattimento del tasso di dispersione scolastica, che
l'Europa ci chiede di dimezzare entro il 2020, e il potenziamento
infrastrutturale dell'edilizia scolastica, visto che a certificazioni
siamo peggiori dell'Albania, in un altro documento, il DEF, quello del
cassiere Tremonti, si confermano tagli e si annuncia il calo della
spesa per l'istruzione. Che significa che il governo procederà con la
terza tranche di tagli e che diminuirà drasticamente la spesa in
rapporto al Pil: dal 4,2% del 2010 fino al 3,4% del 2025.
Ora, a meno che Berlusconi, in qualità
di unto del Signore, non faccia il miracolo della moltiplicazione dei
pani e dei pesci, appare difficile spiegare come potrà la scuola
combattere la dispersione scolastica, assumere precari e nuovi docenti,
garantire qualità didattica, integrare alunni disabili, assicurare
posti alle scuole dell'infanzia alle famiglie, coprire il costo dei
buoni libro, aprire i laboratori tecnici che finora ha chiuso,
migliorare le strutture sportive scolastiche, senza un euro in più,
anzi con molti euro in meno.
Resta, il nostro, un Paese disgraziato, fanalino di coda per gli
investimenti in istruzione tra i paesi europei. Eppure il documento dei
27 "Europa 2020" dà un solo imperativo agli Stati membri per promuovere
nuova crescita: investire in istruzione. Ma forse questo governo pensa
che nel 2020 non l'Italia, come sproloquia Maroni, ma l'Europa avrà già
abbandonato il nostro paese.
di Francesca
Puglisi (da Pd)
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