Botta e risposta
tra testata giornalistica e blog. Repubblica racconta oggi il caso di
una docente milanese, Barbara Albertoni, che nel suo blog Cloro al
Clero contesta le celebrazioni per la Giornata della Memoria, a suo
dire «una forzatura» - come scrive il giornale in un articolo firmato
da Marco Pasqua - e ritiene che il «mito dell’Olocausto» sia una
«risorsa politica» per accrescere «il senso di colpa dell’Occidente»,
rendendo «intoccabili» gli ebrei. L’insegnante di filosofia del Liceo
Manzoni, che si firma come Cloro, cura il blog dal 2006. “Il suo è un
sito di ispirazione anarchica, con attacchi ripetuti ad ebrei e ad
Israele, sporadicamente contestati da alcuni commentatori indignati”,
scrive Pasqua. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, viene
definito «servo» di
Israele.
E poi ci sono vignette, foto della bandiera israeliana con la
svastica e articoli dedicati alla difesa incondizionata dei
negazionisti più noti. Da Faurisson ad Irving, fino al ricercatore
della Sapienza, Antonio Caracciolo, che sul web diffondeva tesi
negazioniste.
LA REPLICA DELLA ALBERTONI La donna si difende dalle pagine del suo
blog dando, nel titolo, del ‘cretino’ all’autore del pezzo. “Con questo
articolo di questo Pasqua - scrive - che in parte estrapola frasi dal
mio blog senza dimostrare neppure di saperle leggere (su Faurisson
scrissi che era vile avergli alzato le mani e che al negazionismo
bisogna opporre argomenti di portata scientifica e non botte) e in
parte s’inventa periodi che non ho mai scritto. In quanto al mio
negazionismo, è un’accusa così campata per aria che non credo neppure
di doverla prendere in considerazione: ho 30 anni di carriera nella
scuola come insegnante di storia e fior di testimoni che mi aiuteranno
a far ricacciare in gola al Pasqua i suoi insulti a suon di migliaia di
euri” . “Quasi tutti i link sono roba mia – continua la docente -
cosicchè chi passa di qui possa farsi un’idea del mio “antisemitismo”
nonchè “negazionismo”. Se si dicono robe del genere bisogna dimostrarle
con una certa puntualità, non con l’astio vendicativo di un articolo a
suo carico, mal digerito, covato per piu’ di un anno, poi uscito per
essere stato maltrattato nel facebook di arrigoni. E chi ha orecchie
per intendere intenda, chi no, in roulotte. Perchè la casa l’ha persa”.
(da http://www.leggo.it/)
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