Troppo contro il centrodestra, troppo comunisti, troppo
contro Berlusconi. Sulla graticola della maggioranza (forse però sogna
il rogo) sono finiti ancora una volta i libri di testo delle scuole che
il Pdl vuole mettere sotto inchiesta, tramite un’apposita commissione
parlamentare.
L’idea meravigliosa arriva da Gabriella Carlucci, fedelissima del
premier, che sembra puntare il dito anche contro gli insegnanti
(comunisti?) che scelgono certi testi, colpevoli «di gettare fango» sul
premier e di contenere al loro interno frasi di vero e proprio
«indrottinamento » per «plagiare» le giovani generazioni. Un problema
di «oggettività» che anche il ministro Gelmini vede «qualche
volta».
Sarà per questo, forse, che gli studenti scendono in piazza e non per i
tagli che hanno messo in ginocchio l’istruzione pubblica, con classi
superaffollate, migliaia di licenziamenti (anche se il ministro non li
chiama così) tra i docenti precari e il personale (e altri ne dovranno
arrivare prossimamente), ed esasperato le famiglie.
Il Minculpop (ops, il Miur) potrebbe pensare a un bel testo unico
uguale per tutti, solo con le gesta del Capo.
Paola Fabi (da http://www.europaquotidiano.it)
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