La Commissione
Europea rispondendo ad un quesito formulato da un legale italliano,
conferma la discriminazione che il Decreto Gelmini, impugnato da
diversi sindacati di docenti non ancora abilitati, tra cui ADIDA,
perpetrerà nei confronti di tanti precari della Scuola.
Cosa cambia per i precari di III fascia. L'obiettivo di sfoltire lo
stuolo dei precari della scuola sembra in effetti centrato dal Decreto
Gelmini. Migliaia di docenti, che da decenni formano le nostre
generazioni future, risultano letteralmente cancellati, come eliminato
è il diritto di "dare" il loro sapere. L'incapacità di dare una
risposta all'implosione del sistema scolastico è aggirata dal Ministero
a scapito proprio di tali docenti: Io, Stato, non riesco ad assorbire
il gran numero dei pretendenti alla cattedra?
Pazienza. Miro a rallentare (obbligando tutti ad abbandonare le
supplenze ed il reddito grazie al quale si sosteneva la famiglia, per
seguire il corso di formazione abilitante, dare decine di esami durante
lo stesso, acquisire patenti obbligatorie di inglese ed informatica e
collezionare un monte ore straordinario di tirocini di insegnamento) la
possibilità di accedere alla cattedra all'inverosimile subordinando,
tra l'altro, l'abilitazione all'effettiva necessità che ha il sistema
della mia professionalità. Forse, così, si risolverà il problema di
avere graduatorie meno ingolfate ma precari e disoccupati, non possono
essere nascosti sotto nessun tappeto.
L'aggravante europea. Il fatto che l'U.E. ritenga illegittimo che lo
Stato Italiano riconosca 30 punti agli abilitati italiani non sarà
privo di conseguenze. Le insormontabili difficoltà per i precari di III
fascia nell'ottenerla, saranno svilite anche a fronte dei tantissimi
neolaureati che "prenderanno" la via spagnola o quella europea e,
incassata una comoda ma costosa abilitazione, potranno spenderla
proprio a discapito di chi, invece, dovrà sostenere sacrifici
esorbitanti per conquistarla sempre che, il fabbisogno calcolato dal
MIUR, consenta che vengano banditi i TFA in quella determinata classe
di concorso cui si aspira.
Insomma i precari di III fascia, tali da decenni, che sulle supplenze
hanno messo su famiglia e chiesto il mutuo per l'acquisto della casa,
si vedranno costretti ad (e dovranno sperare di poter) accedere al
T.F.A. per ottenere l'abilitazione e non potranno certo andare in giro
per l'Europa a comprare nessun titolo. E' forse questo il merito che il
nostro Stato mira a premiare?
(da
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