La scure dei tagli è
pronta ad abbattersi sulla scuola siciliana per il terzo anno. E,
ancora una volta, l'Isola sarà la regione d'Italia che subirà la
sforbiciata più consistente: sui
19.700 docenti che non troveranno posto dietro la cattedra nel prossimo
anno scolastico, 2.534 sono in Sicilia. Se aggiungiamo anche i tagli al
personale Ata (circa 1.700 unità) si perderanno oltre 4.200 posti.
A denunciarlo è la Cgil che riporta le stime dell'Ufficio scolastico
regionale sugli organici 2011/2012. «Nell'Isola - dice Giusto Scozzaro, segretario
generale della Flc - significherà minore offerta formativa, meno tempo
scuola, meno insegnanti di inglese nella primaria e classi sempre più
numerose in una situazione già fortemente compromessa a causa degli
tagli degli anni scorsi».
Per la scuola Primaria, il cui
organico dovrà essere definito entro venerdì, i posti in meno saranno
1.085: un numero più alto di quello indicato nelle tabelle del
ministero. Tagli anche nella scuola dell'infanzia dove, nonostante
l'aumento del numero degli iscritti, ci saranno 81 unità in meno.
Mentre nelle scuole medie inferiori e
nelle scuole superiori si perderanno rispettivamente 256 e 1.112 posti.
«Anche se non è definitivo - aggiunge Scozzaro -, è un quadro
allarmante che contrasteremo, perché vengono meno le condizioni minime
per garantire il diritto allo studio». Secondo il sindacato, la scuola
siciliana non sarebbe in grado di reggere l'urto di ulteriori tagli
dopo quelli del 2009 (-7.300 tra docenti e Ata) e del 2010 (-5.200).
Nei prossimi giorni sono previsti altri incontri in Provveditorato. La
Flc Sicilia ha chiesto all'Ufficio scolastico regionale di avviare il
confronto nei territori e ha sollecitato la nomina del nuovo dirigente
regionale «per affrontare col massimo grado di responsabilità la fase
di contraddittorio». A tal proposito, va ricordato che il posto di
direttore dell'Usr è vacante, dopo che Guido Di Stefano è andato in
pensione. «È un grande problema - rimarca Scozzaro -, l'interlocuzione
non può essere affidata ai funzionari. Il ministero intervenga subito e
provveda a coprire una piazza importante e complessa come quella
siciliana».
Organici, immissioni in ruolo e gestione delle graduatorie. Sono i tre
pilastri della proposta della Cgil per risolvere la questione del
precariato nel mondo della scuola. «È tempo - conclude il segretario
generale della Flc - che la vicenda dei precari sia affrontata
organicamente e non con provvedimenti parziali». Secondo il sindacato
«è necessario superare la distinzione tra organico di fatto e organico
di diritto, in una prima fase stabilizzando tutti i posti vacanti in
organico di fatto (sostegno e spezzoni). Questo determinerà che la
durata degli incarichi dovrà essere al 31 agosto, garantendo stabilità
e continuità per gli studenti. Il passaggio alla generalizzazione dei
contratti al 31 agosto farebbe risparmiare allo Stato circa il 2,5%».
(da http://www.ragusanews.com/)
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