Non c'è più
tempo per l'attesa. Per le nuove generazioni è arrivato il tempo di
alzare la voce, sono la grande risorsa di questo Paese. Senza di
loro decine di migliaia di scuole, di università e di istituti di
ricerca non saprebbero più a chi chiedere braccia e cervello. Su di
loro oggi si scaricano i costi della crisi, il nostro paese li
spreme e li abbandona allo stesso tempo.
Sono una generazione precaria in modo stabile: senza lavoro,
sottopagati o costretti al lavoro invisibile e gratuito. La precarietà
per loro si fa vita, si fa quotidiana mancanza di diritti. Non sono più
disposti a vivere in un paese così profondamente ingiusto. Lo scenario
delle aspettative tradite, delle fughe all'estero per cercare
opportunità e garanzie che in Italia non esistono, non è più
tollerabile. Come non sono più sopportabili i privilegi e le
disuguaglianze che impediscono la liberazione delle tante potenzialità
sprecate. Non è più tempo solo di resistere, ma di passare all'azione,
un'azione comune, perché ormai si è infranta l'illusione della salvezza
individuale.
Vogliamo un altro paese. Pretendiamo un paese che permetta a tutti di
studiare, di lavorare, di progettare il proprio futuro. Un paese nuovo
che investa sulla ricerca, che valorizzi i talenti e la motivazione,
che sostenga economicamente chi perde il lavoro, chi lo cerca e chi non
lo trova, chi vuole scommettere su idee nuove e ambiziose, chi vuole
formarsi in autonomia.
Per vivere e non solo sopravvivere, per stare insieme e non da soli, il
9 aprile questa generazione sarà in piazza, in tutta l'Italia, per
riprendersi il tempo oggi, il futuro domani.
La FLC CGIL naturalmente sarà al loro fianco. (da Flc-Cgil)
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