E' passata
quasi inosservata la protesta che qualche centinaio di docenti ha
inscenato davanti al Miur lo scorso 29 marzo, in concomitanza con
l'incontro tra le organizzazioni sindacali e il ministero della
istruzione sulla delicata faccenda delle sentenze dei giudici del
lavoro che stanno intimando allo Stato il pagamento di ingenti somme
risarcitorie per la mancata stabilizzazione dei precari sulla stessa
cattedra per oltre tre anni. Una manifestazione più che legittima e che
mette ancora una volta in evidenza la violazione palese del diritto
insieme alla insufficienza giuridica dell'amministrazione, benchè
l'unica colpa di questi professori sia quella di essere minoranza e
quindi lasciati a se stessi perfino dai sindacati. E' successo infatti
che il Miur, da un lato blinda le graduatorie a esaurimento, ma
dall'altro consente, con regolare autorizzazione, agli Istituti
musicali di continuare a rilasciare le abilitazioni all'insegnamento
per strumento, dando quindi speranza agli iscritti. Corsi abilitanti
dunque con tutti i crismi della legge, con tirocinio, tesi finale e
pure a pagamento, salato, ma che agli effetti pratici però non vengono
riconosciuti, cosicchè tutti costoro sono costretti a bivaccare nelle
graduatorie di terza fascia, quelle cioè di istituto, e senza alcuna
prospettiva per il futuro. Ma il grottesco va ancora più in là perchè
senza ragione né giuridica né normativa viene sollevata una sorta di
barriera discriminatoria fra colleghi, in quanto il Miur lascia passare
nelle Gae coloro che si sono abilitati nell'anno 2009 e disconosce gli
abilitati del 2010, cosichè ai primi viene aperta la graduatoria a
esaurimento, che è l'ultimo gradino prima della immissione in ruolo,
mentre ai secondi è preclusa, pur avendo svolto stesso programma e
stesso curriculum formativo e talvolta pur avendo avuto gli stessi
professori e nella medesima sede. Se per certi versi potrebbe sembrare
comprensibile un confine temporale al di là del quale si chiude ogni
passaggio, anche per non ingolfare le già ingolfate graduatorie,
dall'altro non si capisce il motivo per cui il Miur abbia autorizzato
questi corsi abilitanti. Fra l'altro quasi la gran parte dei docenti
sta regolarmente insegnando, e da più anni, in possesso di tutti i
requisiti previsti dall'ultima legge sulla formazione iniziale dei
docenti alla quale avrebbe dovuto seguire, come promesso dalla ministra
Gelmini, la legge sul reclutamento di cui però nulla è dato sapere, per
causa probabile della Lega che spinge per garantire i professori del
Nord, come se ci fossero due Italie, con un ragionamento anche questo
incomprensibile.
Pasquale
Almirante - La Sicilia del 03 aprile 2011