Da dove viene il cibo che c’è nella nostra dispensa e nei supermercati
e perché la vasta Cina dispone di meno cibo procapite della più piccola
e ricca Europa? Sono solo alcuni degli spunti offerti dagli operatori
di Intervita specializzati nella formazione agli studenti di 10 classi
di Milano (Istituto Leonardo da Vinci) e Novate Milanese (Istituti
Rodari e Vergani) per affrontare il tema del diritto al cibo attraverso
un approccio partecipativo, che consente ai ragazzi di contribuire
attivamente al dibattito sui tanti interrogativi aperti e di costruirsi
autonomamente un proprio sapere critico. http://affaritaliani.libero.it/
“È fondamentale che i ragazzi siano parte attiva del processo
educativo, spiega Daniela Bernacchi, direttore generale di Intervita
Onlus. Solo così i concetti si possono radicare e dare vita a
riflessioni individuali e soprattutto a comportamenti nuovi in grado di
essere cittadini migliori e di condividere l’impegno di Intervita per
la promozione dell’uguaglianza e del rispetto dei diritti, in Italia e
nel Mondo.”
Tra i laboratori proposti, i ragazzi hanno particolarmente apprezzato
quello sulla produzione di cibo con le risorse disponibili nei diversi
continenti, che li ha colpiti per le inique dinamiche di
ridistribuzione alimentare che prescindono dalle reali necessità di un
Paese e della sua popolazione. Anche la ricerca dedicata ai temi della
filiera corta, del consumo sostenibile e dell’impronta ecologica hanno
catturato l’attenzione e li hanno motivati a cimentarsi nella
coltivazione di piccoli orti in classe, in cassette di legno riciclate
e in bicchierini di mater-bi che saranno poi trapiantati negli spazi
verdi di cui dispongono le scuole. Tra le sementi coltivate, anche
quella dello zucchino giallo friulano in via di estinzione.
Nei Paesi in cui opera per prevenire la malnutrizione, Intervita
rafforza la capacità produttiva delle comunità più povere attraverso lo
sviluppo e il recupero di colture e sistemi di allevamento che
permettano di diversificare l’alimentazione e le fonti di reddito. Tra
i diversi progetti, la Banca del Riso in Cambogia, sei magazzini di
stoccaggio situati vicino alle scuole e gestiti da comitati locali, che
forniscono il cibo a credito nei periodi di difficoltà, e gli orti
realizzati in 18 scuole della Tanzania, la cui cura è collegata a corsi
di formazione sui metodi di agricoltura biologica destinati proprio
agli studenti e alle loro famiglie. E ancora il focus sullo sviluppo
sostenibile dell’agricoltura nel Salvador, e in particolare quella
biologica, per aumentare la produzione e rafforzare l’autonomia
alimentare delle comunità, per assicurare un’alimentazione adeguata e
prevenire la malnutrizione dei bambini sotto i 5 anni.