Fino a un annetto
fa, parlare di esame di maturità fra i leghisti suscitava non pochi
imbarazzi, visto i tentennamenti di Bossi jr. Ma ora quella è acqua
passata ed è tempo di nuove idee. A lanciare la proposta per rinnovare
l’esame di giugno è il consigliere regionale Massimiliano Orsatti:
«Inseriamo nella prima prova di maturità un tema di interesse
regionale». In sostanza, oltre alle classiche tracce di ogni anno, ce
ne sarebbe una in più. Che nel caso della Lombardia potrebbe riguardare
argomenti come Expo 2015, le Cinque Giornate di Milano, il profilo di
qualche artista regionale. O, come già in molti temono, la rievocazione
della battaglia di Legnano o le origini di Pontida. Argomenti, cioè,
prettamente
leghisti.
Non è così, puntualizza il Carroccio. «Sono convinto - spiega Orsatti -
che occorra garantire ad ogni regione la possibilità di incidere
maggiormente sui programmi scolastici. Esiste già una normativa dove
gli istituti scolastici dispongono di un’autonomia del 20% nei
programmi, a fronte di un 80% stabilito in modo uniforme a livello
nazionale dal ministero». Tuttavia, secondo i leghisti, quel 20% resta
pura teoria e non viene realmente utilizzato per approfondire tematiche
regionali. Ecco, per cominciare a utilizzare la quota dell’autonomia,
il primo passo potrebbe essere, appunto, proporre ai ragazzi un tema
«personalizzato», regione per regione. A scegliere la traccia sarebbe
la Regione Lombardia assieme all’ufficio scolastico regionale.
L’idea solleva una valanga di polemiche ma non trova grandi alleati,
nemmeno tra i colleghi di partito. «Mi sembra una proposta strampalata
- commenta Stefano Carugo (Pdl), membro della commissione consiliare
all’Istruzione - È una butade allegra ma infattibile. Non mi sembra ci
sia bisogno di mettere un’etichetta regionale a un tema che può
riguardare tematiche legate alla regione, come ad esempio Expo». E poi,
c’è un’altra questione: il cattivo gusto di «proporre un tema
differenziato tra le regioni proprio nell’anno in cui si celebra
l’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia». Una gaffe
inaccettabile. «Noi all’Unità italiana ci teniamo - puntualizza Carugo
- anche in sede di esame di maturità. Del resto, la scuola regionale
non esiste ancora e poi è già difficile scegliere fra le tracce
proposte, figuriamoci aggiungendone una. Lasciamo che la prova sia
uguale per tutti, in tutta Italia».
Il Pd dà un suggerimento ai leghisti: «Anziché fare proposte del genere
- interviene Sara Valmaggi, commissione Istruzione - si prendano un po’
di ripetizioni su cosa vuol dire realmente fare qualcosa per la scuola.
Quella leghista mi sembra solo una provocazione propagandistica. Il
Carroccio si occupi piuttosto dei reali problemi della scuola a seguito
dei tagli».
Ma la Lega non molla e lancia la sfida: «Sono pronto a scommettere -
rilancia Orsatti - che se davvero a giugno si aggiungerà ai temi una
traccia regionale, la maggior parte dei ragazzi sceglierà quella». Non
solo. Dai banchi del Carroccio arriva anche la proposta di istituire un
albo regionale dei docenti. Ieri in Consiglio regionale è stato
organizzato un incontro con il senatore Mario Pittoni, promotore degli
albi che correggerebbero i criteri delle attuali graduatorie. In
sostanza, si punta a reclutare i docenti su scala regionale, evitando
che vengano trasferiti dal Sud. Il disegno di legge è già stato
presentato al ministro all’Istruzione Mariastella Gelmini.
(da http://www.ilgiornale.it)
redazione@aetnanet.org