A quasi due mesi
dalla sentenza n. 41/2011, della C.C. che impone al MIUR di
consentire la mobilità tra province diverse dei docenti delle G.A.E.,
ancora nulla si muove.
Stanno studiando, stanno cercando il modo per aggirarla, per
sterilizzarla, per eluderla.
Pressati, come sono, dalla Lega e non solo, ho l’impressione che
stiano preparando un nuovo papocchio.
Uno scempio di legalità a danno dei precari del Sud.
Circola insistente la voce che
vorrebbero di nuovo non consentire il trasferimento di
provincia .
Dalle mie parti si usa rispondere a chi dice
corbellerie: “quest’anno Pasqua viene di lunedì”.
Ebbene, anche al MIUR stanno cercando un qualche appiglio
per spostare la Pasqua al lunedì successivo del primo
plenilunio di primavera.
Un Decreto Ministeriale non ha bisogno, purtroppo, della firma
del Capo dello Stato, ma credo che debbano comunque chiedere il
permesso, oltre che al Papa, alla decenza.
“Adda passà a nuttata”
diceva Eduardo De Filippo, poi la C.C. dichiarerà la nuova O.M.
illegittima, ma intanto gli effetti a medio termine saranno fatti salvi.
Non credo si possa
amministrare un settore strategico e vitale, come la formazione
pubblica, in termini così provvisori e improvvisati.
Poi c’è Pittoni.
Il senatore delle Lega
Nord che si occupa di scuola, con una insolita levata di ingegno,
propone di controllore tutti i titoli dei docenti meridionali,
compresi quelli culturali, per valutare l’effettivo livello di
preparazione dei candidati nelle singole materie.
Chi, come, in che modo?
Non amo la forma
interrogativa, ma è impossibile mettere un punto fermo a questo
vulcanico pensatore.
Gli insegnanti
meridionali, di certo, non si spostano al Nord per turismo: non se lo
possono permettere.
Come il caffè di Erri
De Luca che, preferendo la vecchia caffettiera napoletana,
ha scritto che, con la
moka, il caffè dovendo salire “ arriva
stanco”.
Anche i precari
del Sud preferiscono” scendere”, quando possono, per non arrivare
stanchi.
(da http://www.scuolathena.it/)
redazione@aetrnanet.org