Lunedì 21 marzo
alle ore 17.00 nella sede della biblioteca regionale dell’Università di
Catania, in piazza Università, si è tenuta la presentazione del libro
“Incontro con Gesù” (Ed. Marietti, 2010), di Pietro Barcellona. Sono
intervenuti all’incontro: Don Giuseppe Ruggeri, docente di Teologia,
presso lo Studio Teologico “San Paolo” di Catania, il Prof. Antonio
Pioletti, docente di Filologia e Pro Rettore dell’Università di Catania
e il dott. Nino Milazzo, giornalista. Sarà presente l’autore.
Il libro è dovuto anche ad un incontro e ad un’amicizia tra l’autore ed
un prete e grande educatore, don Francesco Ventorino, che ha curato
anche la prefazione,
“Per l'appunto, nel percorso umano e intellettuale, tutti i passaggi
chiave sono contrassegnati da una amicizia come questa, sbocciata dopo
un lungo periodo in cui militavamo su fronti opposti. La molla che ha
fatto scattare questa amicizia, divenuta intensissima, come se fossimo
amici da sempre, è stata che don Ventorino si è presentato a me come
una persona autentica”.
Pietro Barcellona, nell’opera, racconta “una lotta che non è ancora
finita. Una lotta per non arrendersi all’insignificanza, al deperimento
delle cose e della realtà. Una lotta che mi ha portato da giovane ad
abbracciare il partito comunista, ad abbandonare la chiesa ed infine a
riprendere in esame l’ineludibile questione di Dio e la persona di
Gesù”.
"Il terreno su cui avviene
l'incontro con Gesù non è filosofico; è un terreno che ha a che vedere
con la contemporaneità, con la presenza attuale. Questa cosa non è né
semplice, né garantita per sempre. Tu devi cercare questa presenza.
Perché questo incontro si produca e si ripeta, tu ti devi mettere in
mezzo alla strada perché se ti chiudi nelle tue certezze fai
un'operazione di staticità incompatibile con il movimento di Gesù. Gesù
è un movimento continuo di incarnazione. Il Verbo che si fa carne nella
realtà quotidiana, se lo fossilizzi ti vengono di nuovo i dubbi, perdi
il contatto. – racconta l’autore – Quello che mi interessa, mi
inquieta e mi ha condotto a queste riflessioni attuali è la figura
concreta di Gesù: un Uomo che è Figlio di Dio. Mi sembra la assoluta
novità del Cristianesimo, anche perché Gesù Cristo non si può pensare
come dottrina e quindi come una teoria. Cristo non è una teoria. E'
un'incarnazione. E se è un'incarnazione non può non essere una
presenza. La teoria può essere stampata e trasmessa. La presenza deve
essere percepita"
“Il Cristianesimo – dice ancora, Barcellona – è vissuto oggi in
termini - si potrebbe dire - ebraici. Come una cosa che è
accaduta in passato e che deve ancora accadere in futuro. La pienezza
del tempo della vita di Gesù come attualità di una risposta a questa
presenza, non è vissuto in questo mondo. Spesso nella Chiesa si chiede
di prendere i Vangeli come un testo dottrinario, rinviando sempre a un
futuro evento del ritorno il momento in cui ci sarà la resa dei conti.
Questa visione secondo me è distorcente”.
Il prof. Pietro Barcellona (Catania, 1936), intellettuale di fama
nazionale, filosofo del diritto, già deputato nazionale del PCI e
membro laico del CSM, autore di molti libri ed editorialista per
diversi giornali, dice di se: “Sono un materialista, ma non nel senso
marxiano”. Nella maturità dell’esistenza ha conservato la sua domanda
fondamentale, arrivando ad intuire una possibile risposta definitiva.
Angelo
Battiato (inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato@istruzione.it