Docenti precari sempre
più preoccupati per la possibile riapertura delle graduatorie ad
esaurimento. Ieri pomeriggio il senatore Mario Pittoni, capogruppo del
Carroccio, ha incontrato i docenti precari pratesi per presentare loro
alcuni punti della riforma del reclutamento insegnanti. Al momento a
Prato sono oltre 3mila gli insegnanti che sono entrati a far parte del
"Movimento precari No pettine" e che temono di essere sorpassati da
insegnanti provenienti da regioni del Sud, vincitori dei ricorsi
presentati dall'Anief. In particolare inserirsi a pettine in una
graduatoria provinciale significa accedervi in base al punteggio e non
in coda ai già iscritti. Un criterio che permetterebbe a chiunque (per
punteggio) di passare avanti a chi, in base alla legge 296/2006 aveva
deciso di investire su Prato come sede d'insegnamento, "mettendo
radici" e confidando sulla chiusura delle graduatorie ad esaurimento e
quindi su un ruolo futuro. «Abbiamo pensato, in accordo con Lega
Nord Toscana, di invitare l'onorevole Pittoni qui a Prato per
chiarircila questione delle graduatorie ad esaurimento- spiega
l'insegnante Vanessa Piloto- al momento il senatore è l'unico che in
Parlamento sta seguendo la questione. Siamo molto preoccupati, la
riapertura delle graduatorie comporterebbe la perdita della posizione
acquisita e per qualcuno anche la possibilità stessa di lavorare».
«Da tre anni sto cercando soluzioni alternative per vagliare una
riforma del reclutamento- spiega il senatore Pittoni- che nelle sue
linee essenziali tutti i sindacati, tranne la Cgil, hanno già
approvato. La proposta che ho presentato andrà a rivedere quei
meccanismi fino ad oggi "rimaneggiabili" di attribuzione dei punteggi.
Al Sud, dove i posti di lavoro sono inferiori, molti docenti tramite
insegnamento in scuole private e finti titoli comprati online,
risultano avere molti più punti dei docenti di altre regioni e
potenzialmente con il pettine potrebbero superare chi fino ad oggi ha
investito su una provincia». «Prometto una graduatoria in grado
di filtrare i meriti- aggiunge il senatore della Lega- magari imponendo
un test di valutazione per verificare i punteggi dichiarati,
appositamente redatto da commissioni territoriali. Resteranno le
graduatorie provinciali e una regionale a gestione provinciale». (di
Miriam Monteleone http://iltirreno.gelocal.it/)
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