In questo periodo si è
parlato molto di obbligatorietà o meno delle prove Invalsi.
Come Cobas abbiamo sempre sostenuto che non c’era alcun obbligo da
parte del personale Ata e degli insegnanti a lavorare per la
somministrazione di queste prove.
Abbiamo sempre sostenuto che grazie a queste prove si valuterà “il
merito” degli insegnati e delle scuole: cioè, visto che le scuole si
sono in massa rifiutate a sperimentare la proposta Gelmini (anche se il
Ministro ci informa che hanno trovato in tutta Italia BEN 40 SCUOLE
pronte a far partire la sperimentazione: che successone!!!), il governo
ha inserito nel decreto “milleproroghe” il sistema valutativo delle
scuole e degli insegnanti. Il MIUR avrà 60 giorni per elaborare il
regolamento che stabilirà gli stipendi dei docenti e i finanziamenti
alle scuole, che è basato su tre cardini: Indire, Invalsi e ispettori
ministeriali.
Nelle scuole, in questo periodo, c’è molto fermento e discussione su
questi aspetti e soprattutto sul ruolo e sull’obbligatorietà delle
prove Invalsi.
L’Usp di
Torino pubblica, in data 7 Marzo 2011 una circolare con la quale
comunica alle scuole una interpretazione di tal avv. Paolucci (avvocato
dello Stato).
Ma cosa dice la circolare? Niente di
nuovo rispetto a quello che già sapevamo: la somministrazione delle
prove Invalsi non è obbligatoria per gli insegnanti (e il personale
Ata)!!!
Da dove deriva allora questa fretta di pubblicare una circolare?
Ricordare a tutti/e che le prove Invalsi sono obbligatorie perché
stabilite dalla legge 53 del 2003?
Ma questo lo sapevamo già, c’era bisogno di scomodare un avvocato dello
stato per ricordarcelo??
Quello che noi sosteniamo da tempo e che lo stesso avv. Paolucci
conferma è che: “La collaborazione richiesta alle istituzioni
scolastiche può essere di tipo meramente materiale nei limiti delle
determinazioni variamente adottate dall’INVALSI: distribuzione dei
test, vigilanza durante lo svolgimento, raccolta e spedizione, ecc. Nel corso degli anni, peraltro, l’INVALSI
ha ridotto le attività richieste in proposito alle istituzioni
scolastiche, ad esempio affidando, in tutto o parzialmente, l’attività
di somministrazione dei test e di vigilanza durante lo svolgimento
della prova non ai docenti in servizio presso le scuola, ma personale
esterno.
L’INVALSI potrebbe, volendolo, “scavalcare” completamente le
istituzioni scolastiche nella realizzazione della propria funzione
istituzionale, decidendo di somministrare le prove in un “luogo”
diverso dalle sedi e dai plessi scolastici: una simile scelta sarebbe
più “complicata” dal punto di vista organizzativo e certamente più
costosa, ma sarebbe compatibile con la normativa sopra ricordata.”
E’ abbastanza chiaro adesso?
Gli insegnati possono “collaborare” e
collaborare, ci pare, non significa che non c’è OBBLIGO come, invece,
sostengono molti dirigenti scolastici.
COBAS SCUOLA TORINO
Sede Regionale: Via San Bernardino 4 -10141 Torino
Sede Bussoleno: via Fontan 16 (per appuntamento)
Tel/Fax 011 334345 347 7150917
e-mail: cobas.torino@yahoo.it
sito web: www.cobascuolatorino.it
Consulenza: Martedì, Giovedì, Venerdì ore 16,30/19,30
Ma poi si passa alla “provocazione”: ebbene, se non volete collaborare
l’Invalsi potrà fare lo stesso le prove in luogo diverso dalle
istituzioni scolastiche:
Fate pure, comunicate ai genitori che i loro figli di 7 anni perderanno
una giornata di lezione per recarsi, in migliaia, al Palazzetto dello
Sport a sostenere i primi quiz della loro vita (con tutte le
conseguenze che seguiranno: ansia da prestazione, stress, competizione,
ecc..) che serviranno a valutare se la scuola funziona bene o male!!!
Un dubbio ci sorge spontaneo: ma chi ha scritto queste cose è mai
entrato in una scuola pubblica? Sa come funziona la didattica?
Comunque, aldilà delle valutazioni “didattiche”, quello che risulta
chiarissimo è che:
I TEST INVALSI DEVONO ESSERE
SOMMINISTRATI OBBLIGATORIAMENTE DAL PERSONALE CHE LAVORA PER L’INVALSI
E NON DAGLI INSEGNATI DELLE SCUOLE PUBBLICHE.
I DIRIGENTI SCOLASTICI SI FACCIANO UNA
RAGIONE E NON DICANO AGLI INSEGNANTI CHE SONO OBBLIGATI A
SOMMINISTRARLI.
Come Cobas Scuola ci batteremo affinché finisca questa farsa: abbiamo
già presentato un ricorso al Tar del Lazio e difenderemo tutti i
docenti che, legittimamente, si rifiuteranno di perdere la loro lezione
per somministrare il “test crocettato”.
COBAS SCUOLA TORINO
Sede Regionale: Via San Bernardino 4 -10141 Torino
Sede Bussoleno: via Fontan 16 (per appuntamento)
Tel/Fax 011 334345 347 7150917
e-mail: cobas.torino@yahoo.it
sito web: www.cobascuolatorino.it
Consulenza: Martedì, Giovedì, Venerdì ore 16,30/19,30
(dahttp://scuolamagazine.it)
redazione@aetnanet.org