Lavoro,
giustizia, istruzione, autonomie locali. La Costituzione è stata
ignorata in molti punti: nel Paese resta forte il divario tra i
principi fissati dalla madre di tutte le leggi e i dati negativi delle
sue applicazioni. In Sardegna il gap appare di particolare evidenza.
Così, per i 150 dell'Unità d'Italia, «La Nuova» ha chiesto di
affrontare questo tema d'attualità a operai, sindacalisti,
imprenditori, magistrati, avvocati, professori, politici. I loro
giudizi sono spesso critici. Le voci polemiche. I commenti duri.
Soprattutto per il parziale tradimento del patto sociale nato nel
secondo dopoguerra.
OCCUPAZIONE E PROGRESSO. La prima analisi arriva da Tino Tellini. È uno
dei cento tecnici Vinyls impegnati per la ripresa produttiva della
chimica a Porto Torres con le manifestazioni sulla Torre Aragonese e
all'Asinara, da oltre un anno trasformata nell'isola dei cassintegrati.
«L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, dice l'articolo 1 della
Costituzione, ma almeno dal governo quest'articolo è stato relegato in
fondo alla lista delle cose possibili - sostiene Tellini, uno dei
leader della protesta - Berlusconi si preoccupa solo di fare leggi ad
personam, indegne di una Costituzione cosiderata tra le migliori del
mondo. E, come nel suo caso, il lavoro non sembra interessare a gran
parte della politica».
«Quanto all'uguaglianza tra cittadini, altra delle norme-cardine della
Carta, quel che succede oggi in Italia appare un'anomalia rispetto alla
vita nei Paesi democratici: parlamento ed altre istituzioni sono
assoggettate ai voleri di un unico individuo», prosegue il tecnico
della Vinyls.
«In effetti la nostra è una libertà controllata, teleguidata: l'80%
delle tv è nelle mani del premier e la gente vota in larga misura
basandosi sull'informazione dei tg tra le 20 e le 21 - afferma il
cassintegrato - Quel club dei 5 milioni che legge i quotidiani, cerca
notizie su internet e compra libri non è in grado d'influire più di
tanto».
Mario Medde, segretario regionale della Cisl, ricorda innanzitutto i
numeri dei senza lavoro nell'isola: un giovane su tre a caccia di un
posto qualsiasi, disoccupati più di 12 sardi ogni 100. «Assistiamo a
una incrinatura del patto tra Stato e Regione - spiega poi - Il nostro
Piano di rinascita è una norma costituzionale, eppure viene violato. E
in questo modo rende impossibile il recupero dello svantaggio da noi
accumulato nei decenni». «Manca inoltre il riconoscimento dello status
d'insularità: la Sardegna è l'unica vera isola d'Italia ma la
continuità territoriale per le persone e per le merci è ancora di là da
venire».
Sotto l'ultimo profilo la pensa esattamente come lui Massimo Putzu,
presidente regionale di Confidustria. «Questo fattore di deficit va
eliminato - puntualizza - Altrimenti non recuperemo mai il costo
aggiuntivo derivante dai trasporti». Nel sostenere «come la nostra
Costituzione abbia generalmente un impianto ancora valido»,
l'imprenditore di Olbia aggiunge che però una modifica almeno andrebbe
fatta, all'articolo 41. «Le nostre aziende piccole e medie, che pure
hanno tanto contribuito alla sviluppo, sono messe in secondo piano -
osserva - Ecco, noi vorremmo un maggiore sostegno alla libertà
d'impresa per contribuire di più e meglio al progresso generale».
SCUOLA E UNIVERSITÀ. «Per quel che concerne l'istruzione, tenendo conto
che sospendo per ora il giudizio sulla Riforma Gelmini, in teoria i
princìpi costituzionali sono salvaguardati ma nella pratica ciò non
succede», afferma Luigi Gallucci, professore e preside per 40 anni
negli istituti dell'isola. E fa un esempio: i costi dell'istruzione.
«Per i libri s'interviene con i prestito d'uso in favore dei meno
abbienti - rimarca - Però le risorse sono poche. Così tanti alunni si
trovano in difficoltà. Insomma, nella realtà le situazioni critiche
appaiono molto chiare».
«E intanto assistiamo a Regioni come la Lombardia che nei fatti
incentivano i privati - continua Gallucci - Invece da noi, tra una
dispersione scolastica che supera il 20% e lo spopolamento delle zone
interne, il diritto allo studio rischia davvero di venire
compromesso». (http://lanuovasardegna.gelocal.it/)
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