E' stata resa
nota in questi giorni l'attivazione dei nuovi indirizzi di studio nelle
scuole superiori della provincia di Catania. Si è trattato, in qualche
modo, di un completamento delle scelte che gli studenti possono
esercitare in seno alle scuole «Capizzi» e «Radice» di Bronte,
«Scuderi» di Ramacca, «Olivetti» di Riposto, «Maiorana» e «Ferraris» S.
Giovanni la Punta, «Sabin» e «Amari» di Giarre ed infine «Eredia»,
«Ferrarin», «Galilei» e «Archimede» di Catania.
Nell'insieme si è trattato di apportare modesti ritocchi per completare
l'offerta formativa locale. Desta notevole stupore ed amarezza il
silenzio che continua a caratterizzare la mancata istituzione di un
liceo musicale e coreutico in provincia di Catania.
L'impressione comune è quella che vi sia da più parti maggiore
interesse a trovare la soluzione per piccoli problemi e particolari
necessità, ma che manchi un impegno politico ed istituzionale di grande
respiro, capace di colmare la grave lacuna della mancanza del liceo
musicale a Catania.
Eppure da parte del sindaco Stancanelli, della Provincia regionale, per
non dire del senatore Enzo Bianco e dell'on. Giovanni Burtone, si sono
levati unanimi consensi per l'istituzione del liceo musicale nella
città di Bellini. Addirittura è stato più volte registrato il consenso
dell'assessore regionale Mario Centorrino e del sottosegretario
Giuseppe Pizza.
Non resta che rilevare la profonda delusione delle centinaia di alunni
che frequentano le scuole secondarie di primo grado ad indirizzo
musicale che ancora una volta non avranno l'opportunità di realizzare i
propri sogni. Resta anche l'amara considerazione del deserto su
Librino, in quanto si sperava in una scuola superiore e possibilmente
nel liceo musicale.
La «lezione» che viene fuori da questa vicenda, ci costringe a rilevare
l'assenza di una classe dirigente politica al cospetto della capacità
di visione strategica, che dovrebbe accomunare i leader a prescindere
dalla loro appartenenza politica.
Mario
Castro (La Sicilia)