Vita dura per i
furbi della maturità. I provvedimenti Fioroni-Gelmini che hanno
inasprito le procedure di ammissione hanno messo un freno ai
diplomifici e sbarrato la strada ai pendolari dell’esame, quelli che si
spostavano in altre regioni per farsi giudicare da commissioni meglio
disposte a promuoverli. E anche gli “ottisti”, i super bravi del quarto
anno che possono accedere direttamente alle prove saltando il quinto,
sono una specie in via di estinzione. La scuola del rigore sta
funzionando. Lo dicono i dati presentati al Parlamento dal ministro
Gelmini in una relazione che fa il punto sulla maturità dal 2006,
ultimo anno prima delle regole più severe, ad oggi. E che preannuncia
nuove strette per chi vorrà ottenere i voti più
alti.
Aver ripristinato le commissioni miste al posto di quelle interne, aver
alzato l’asticella per accedere alle votazioni elevate, aver introdotto
regole più rigide per iscriversi da privatisti e per accedere come
“ottisti” ha dato i suoi frutti: dal 2006 al 2010 sono crollate le
ammissioni per merito all’esame e diminuite quelle degli studenti che
si preparano da esterni. I privatisti sono passati dai 36.936 del 2006
ai 25.882 di giugno 2010, -30%. Gli “ottisti” sono in estinzione: dai
1.711 del 2006 sono crollati a 73 unità a giugno 2010 (-96%). Il calo
maggiore di privatisti è concentrato in quattro regioni (Campania,
-3.437 tra 2006 e 2010; Lazio, -3.242; Puglia, -1.049; Sicilia,
-1.763), quelle dove è più diffuso il fenomeno dei diplomifici. Sono le
stesse dove c’è stato il crollo degli “ottisti” fra i quali si
annidavano molti furbetti dell’esame che riuscivano ad accorpare più
anni in uno nei diplomifici facendosi dare voti eccellenti per arrivare
prima al diploma. Il successo è frutto dell’azione di due ministri:
Fioroni e Gelmini. Nel 2007 il primo ha ripristinato le commissioni
miste e cambiato le regole per la scelta della sede d’esame da parte
dei privatisti: si può fare domanda solo nella regione di residenza. Il
pendolarismo dei maturandi è crollato. È stato poi fissato un tetto ai
privatisti che possono essere ammessi nelle singole commissioni. La
Gelmini ha aggiunto un pre-esame per rendere più difficile la vita ai
furbi. «Abbiamo voluto più rigore per eliminare casi di malcostume e di
diplomifici senza controlli» spiega Gelmini che nella relazione
annuncia nuove strette per chi vuole ottenere i voti più alti. Dal 2010
avere la lode è più difficile, entro il 2012 sarà roba da genietti: ci
vorranno voti altissimi durante l’ultimo triennio e alle prove. Ma
anche solo aspirare ad un buon punteggio sarà più complicato: la
commissione ha un bonus di 5 punti per alzare il voto. Presto, annuncia
Gelmini, si potrà usufruire del bonus solo se si avranno in dote almeno
22 crediti accumulati nel triennio. Oggi sono 15. Il ministro preparerà
un decreto che, salvo sorprese, non dovrebbe riguardare l’esame 2011.
La relazione si concentra, infine, sulle lodi: sono in aumento e sono
concentrate nettamente al Sud (40%). Una anomalia più volte segnalata
dal ministro. (da Il Messaggero)
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