In Italia c’è
bisogno di proporre modelli di donne alternativi rispetto a quelli che
si vedono in tv. A dirlo è Paolo V. Montanari, direttore di Komos, il
primo coro maschile gay d’Italia, progetto nato per dare una
rappresentanza musicale alla comunità Glbtq e portare la musica alla
gente. “Noi siamo femministi e quando si fa una battaglia per i diritti
la si fa per tutti – racconta – e poi la condizione della donna e
quella degli omosessuali in Italia sono simili: in teoria le leggi per
le pari opportunità ci sono, ma nella mentalità di molti italiani siamo
ancora fermi al Medioevo”. Allo stesso modo, dice, “la cultura gay mi
sembra povera e appiattita su certi stereotipi e soprattutto a livello
mediatico, ridotta a personaggi macchietta o al Gay Pride, mentre –
sottolinea – c’è poco spazio per altre forme di
espressione”.
Positivo il risveglio delle coscienze femminili. “Il
comportamento di Silvio Berlusconi ha avuto l’effetto positivo di
risvegliare le coscienze delle donne – afferma Montanari – mettendo
sotto gli occhi di tutti la scarsa considerazione che si ha di loro in
Italia: se da un lato, la morale cattolica le vorrebbe chiuse in casa,
dall’altro molti pensano che sia normale che facciano le veline mezze
nude in tv”. Le donne possono e devono avere modelli diversi. “È ovvio
che le donne possono comporre musica o scrivere romanzi, solo per fare
qualche esempio, questo è indubbio ma in Italia si sottovalutano –
afferma –. Dopo il ritorno delle donne nelle piazze per difendere la
loro dignità, mi ha fatto piacere vedere che su Facebook in tante hanno
cambiato la propria immagine con quella di una donna del passato”.
Per il secondo anno consecutivo, in occasione dell’8 marzo, Komos ha
reso omaggio alle donne con un concerto in Cappella Farnese a Bologna.
“Credo sia utile mostrare modelli di donne diversi – continua – ed è
quello che cerco di fare anche io con questo concerto”. Il
concerto ha visto, infatti, la partecipazione di tre soliste, Caterina
Di Tonno, Anna Rita Pili e Federica Carnevale e ha proposto, oltre al
repertorio tipico di Komos anche le musiche di due compositrici:
Barbara Strozzi e Fanny Mendelssohn, sorella del più conosciuto Felix.
“La prima, oltre a essere una cortigiana del Seicento, era una grande
compositrice – afferma Montanari – così come la seconda per la quale
però, essendo donna, la musica doveva essere solo un grazioso
ornamento”.
Il progetto Komos nasce nel 2008 a Modena da un’idea di Paolo V.
Montanari. In particolare, il coro si propone di rovesciare i luoghi
comuni sulla musica, ad esempio, portando la musica colta in luoghi
particolari. “Il primo concerto lo abbiamo tenuto al Cassero – racconta
– e poter eseguire in una discoteca brani di Monteverdi e Mendelssohn
mi ha dato una grande soddisfazione”. Come sottolinea il direttore di
Komos, “in Italia c’è una grande ignoranza rispetto alla musica, senza
dimenticare che la scuola italiana la cancella o la insegna male,
facendola odiare dagli studenti e – continua – i cori amatoriali sono
una delle poche possibilità per chi non l’ha studiata di avvicinarsi
alla musica, facendola”. (da www.dire.it)
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