Sale la
protesta di sindacati e associazioni della scuola contro la politica
del Governo: alla già lunga lista di mobilitazioni, oggi si è aggiunto
un ulteriore sciopero. Ad indirlo, per l'intera giornata di venerdì 11
marzo, sono i sindacati di base e autonomi Usb, Slai Cobas, Snater,
Unicobas: "donne e uomini a migliaia - si legge in una nota congiunta -
attraverseranno Roma in corteo, portando la rabbia e le preoccupazioni
crescenti del mondo del lavoro più o meno garantito" Tra le motivazioni
della protesta ci sono anche "la difesa della scuola, dell'università,
della ricerca pubblica, contro la riforma Gelmini e per il diritto al
sapere: è la stessa - aggiungono le sigle - che abbiamo visto
esprimersi in questi mesi è lo stesso protagonismo degli studenti, dei
precari, dei migranti, delle
donne".
In una nota l'Unione sindacale di base sostiene, inoltre, che
"il presidente del Consiglio e il ministro Gelmini hanno esplicitato
cosa pensano della scuola pubblica, di cui sono i diretti responsabili:
una scuola che a loro avviso 'non educa', 'non inculca' i valori della
famiglia, la quale deve avere la possibilità di scegliere la scuola
privata. Ma la famiglia a cui fanno riferimento, quella che intende
'inculcare' principi e non educare alla libera scelta, vede già
garantita questa possibilità. Infatti tutti i governi, di tutti i
colori, hanno assicurato finanziamenti diretti e indiretti alle scuole
private per almeno 1 miliardo l'anno". Per il mondo della scuola, marzo
si preannuncia un mese particolarmente ricco di mobilitazioni: si parte
l'8 con lo sciopero di Sisa e Usi; l'11 tocca a Usb, Slai Cobas,
Snater, Unicobas; il giorno dopo sarà la volta della manifestazione in
difesa della Costituzione, promossa dall'associazione Articolo 21 e a
cui parteciperanno partiti politici, sindacati e studenti; si chiude il
25 marzo è la giornata individuata dalla Flc-Cgil per far protestare
tutto il settore della conoscenza: scuola, università e ricerca.
(da TMNews)
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