L’Istituto Alberghiero
“Karol Wojtyla” di Catania nell’ambito del progetto “Comenius”, ha
realizzato “Bread
and more”, un interessante itinerario storico – gustativo dal
tema “Il pane dall’antica Grecia ad oggi”.
La manifestazione multiculturale è stata realizzata con tre scuole
partner europee della Svezia, Danimarca e Irlanda del Nord.
La storia dell’uomo si intreccia con il pane e il grano e ogni paese
vanta ricchezze e tradizioni proprie. Il pane, dal latino panis,
arricchito da ingredienti prettamente originali, è il prodotto base
dell’alimentazione umana.
“L’idea del progetto, che ha come obiettivo la riscoperta degli antichi
sapori del mediterraneo, nasce dalla volontà e dal desiderio di
studiare e scoprire il pane – dice la referente del progetto della
scuola catanese, Loredana Fisichella,
docente di inglese – come alimento base”.
Il professore Calogero Matina, ha curato l’allestimento scenico:
“Celebrare questo evento, proponendo un percorso dell’antica
panificazione dal periodo greco – romano al Novecento, serve per una
riscoperta e ricomposizione delle due epoche in cui è stata divisa la
sala con arredamenti e costumi dell’epoca”.
Il materiale scenografico è stato offerto dall’Archeoclub di Aidone
(EN): anfore antiche, cesti di vimini, “maidde”. Anche i ragazzi
dell’Alberghiero, con materiale poverissimo, hanno realizzato un forno
antico con gesso e cartapesta.
La Proloco di San Biagio Platani ha realizzato una mostra fotografica
sulla festa degli “Archi di Pasqua”, una caratteristica manifestazione
locale, composta con pane decorativo.
Tra musiche greche e celtiche, la danza ha allietato la sala,
introducendo, all’evento gastronomico, il ballerino Sergio Galeano e in
chiusura una cassata siciliana con decorazione barocca. La tavola
internazionale ha proposto per l’Irlanda del Nord i prodotti tipici,
dolci al cocco e salmone affumicato “wheaten bread with smoked salmon”;
per la Danimarca i “cappelli di Napoleone”, pane di segale grigliato
con formaggio affumicato e crema di pesce; per la Svezia “red bean
salade (insalata di fagioli rossi)”.
La preside della scuola svedese “Ester Mosesson Gymnasium”, Marianne
Personn, chiarisce “esiste un tipico pane knackebrod duro, a forma di
galletta molto particolare con un foro al centro, un tempo si faceva
seccare infilando la galletta su un’asta. Le farine per panificare sono
molteplici; questo incontro con la Sicilia, per noi, è molto importante
per acquisire nuove tecniche sulla lievitazione, noi, infatti, non
riusciamo ancora a produrre la panificazione, come la vostra, per cui
abbiamo un pane molto sottile”.
Il dirigente scolastico dell’Ipssar di Catania, prof. arch. Giovanni
Previtera, ha aggiunto: “Non sono lezioni astratte, ma integrazione con
le realtà antiche e, soprattutto, moderne, per favorire l’inserimento
nel mondo del lavoro”.
Il dirigente di ricerca della Cra (Consiglio per la ricerca e la
sperimentazione in agricoltura), dr. Massimo Palumbo, “Una consuetudine
siciliana e di molti Paesi mediterranei è l’uso del grano duro in
panificazione, che ha proprietà salutistiche. Il grano coltivato in
Sicilia, maturando in ambienti caldo – aridi, è, praticamente, esente
da contaminazioni di micotossine. Questa qualità dipende essenzialmente
dal contenuto proteico del grano, per ottenere delle buone proteine
sono necessarie adeguate concimazioni azotate”.
Indagini e ricerche scientifiche hanno dimostrato, invece, che i
cereali coltivati in ambienti umidi (nord Italia, Francia, Canada),
essendo soggetti a malattie fungine che attaccano le spighe durante la
fase di maturazione, sono particolarmente predisposte alla
contaminazione di micotossine, quelle sostanze cancerogene che si
sviluppano in presenza di funghi patogeni.
Angelo Battiato (inviato speciale a Brescia)