Ai sindacati della
scuola non sono piaciute le parole pronunciate oggi dal presidente del
Consiglio, Silvio Berlusconi, secondo cui gli insegnanti della scuola
pubblica "inculcano agli studenti valori diversi rispetto a quelli
delle famiglie": il segretario generale della Uil Scuola ha risposto al
premier dicendo che "la stragrande maggioranza degli insegnanti svolge
la propria professione con impegno, competenza, passione, dedizione", e
quindi "rappresentare in modo 'complessivamente negativo' la scuola
pubblica, significa riferirsi negativamente all'insieme della scuola
italiana, quella frequentata dal 93% degli
studenti".
Di Menna sottolinea il fatto che "una scuola che non è un segmento
settario, ma è parte integrante del paese, sede del pluralismo del
sapere. Il presidente del Consiglio - continua il sindacalista -
volendo esprimere criticità, dovrebbe prima considerare quanto valore
offrono gli insegnanti italiani ai loro alunni, quante capacità mettono
a disposizione, quanta energia, pazienza, volontà, professionalità. In
una società complessa, le famiglie delegano alla scuola la complessa
funzione educativa. Lo sanno gli insegnanti, lo sanno i genitori che
spesso ne riconoscono la delicatezza e lo sforzo nel loro ruolo. Questa
scuola andrebbe sostenuta", conclude Di Menna. (TMNews)
redazione@aetnanet.org