La complessa vicenda
legata alle graduatorie ad “esaurimento” sta per avere un epilogo che
lascia l’amaro in bocca. L’emendamento che introduceva il congelamento
ancora per un anno delle graduatorie ad esaurimento presentato dal sen.
Pittoni è stato stralciato dal decreto milleproroghe. I motivi sono
sostanzialmente politici, derivati dalla stupida contrapposizione tra
l’immaginario “padano” e l’immaginario “neoborbonico”, ma non sono
stati valutati adeguatamente gli effetti che qualsiasi decisione in
merito può comportare ricadute pesanti sui precari in maggioranza delle
regioni del meridione che stanno lavorando da anni nelle regioni del
centro-nord.
Quello che probabilmente succederà è che si riapriranno le
graduatorie per tutti (a questo punto definirle ad esaurimento è una
vera e propria presa in giro...) consentendo l’inserimento a pettine in
una sola provincia per coloro che fanno parte delle “ex” graduatorie ad
“esaurimento” e consentendo l’aggiornamento dei titoli conseguiti negli
ultimi anni.
Perde l’Anief, l’associazione
“sindacale” specializzata in ricorsi e tanto vicina ai dirigenti
scolastici, che ha organizzato costosi ricorsi per l’inserimento
a pettine nelle province in cui i precari erano stati inseriti in coda
(tre province oltre quella di riferimento).
Perde la politica che per anni sia da destra che da sinistra
non ha saputo elaborare una valida proposta sul reclutamento dei
docenti precari ed ha cambiato idea in corso d'opera elaborando
progetti spesso poco praticabili.
E perdono - eccome - le grandi e
piccole Organizzazioni Sindacali che su questo tema hanno
parlato sottovoce e soprattutto non hanno voluto mobilitare tutto il
proprio peso politico e organizzativo nel timore di perdere iscritti e
consensi.
Perdiamo anche noi della Gilda di
Venezia che ci siamo battuti per il congelamento temporaneo
delle graduatorie ad esaurimento nella prospettiva di un imminente
provvedimento legislativo che mettesse mano una volta per tutte
all’incredibile caos creatosi negli ultimi anni dai governi Prodi e
Berlusconi (ministri Moratti-Fioroni-Gelmini) in merito alla formazione
e al reclutamento dei docenti nella scuola pubblica.
Possiamo solo ribadire che abbiamo condotto una battaglia giusta per
salvaguardare tutti i precari che hanno creduto che la Legge dello
Stato che introduceva le graduatorie ad esaurimento avesse valore,
nella convinzione che questa Legge non potesse nè dovesse essere
modificata o cassata da provvedimenti o interpretazioni successive che
ne snaturassero la valenza.
I tanti precari del sud che sono venuti a lavorare nelle regioni del
nord a costo di enormi sacrifici e facendo una vera e propria scelta di
vita rischiano ora di essere licenziati per far posto ad altrettanti
precari del sud che, a causa dei tagli agli organici previsti da
Tremonti-Gelmini, possono solo sperare di prendere il posto dei
licenziati. Una triste guerra tra
poveri che rischia di appiattire una professione fondamentale come
quella docente a semplice “posto di lavoro” o a mera possibilità di
conseguire un reddito.
Gilda di Venezia ribadisce
che dopo la sentenza n. 41 del 2011 della Corte Costituzionale e dopo
l’incredibile conclusione di questa vicenda è necessario
che:
Si approvi in tempi brevi un progetto o disegno di legge che abbia il
più ampio sostegno tra le forze parlamentari relativo al reclutamento e
alle modalità di assunzione a tempo determinato nella scuola pubblica;
Si organizzino già dal prossimo anno accademico i Tirocini Formativi
Attivi, almeno per la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria
di primo grado,
Che i TFA siano attivati nel più breve tempo possibile (stiamo
aspettando ancora l’approvazione delle nuove classi di concorso) anche
per le classi di concorso della secondaria di secondo grado;
Che ai TFA possano partecipare senza prova di accesso anche i docenti
privi di abilitazione che negli ultimi cinque anni scolastici abbiano
fatto almeno 360 giorni di supplenza nella scuola pubblica negli ultimi
cinque anni scolastici,
Che si riconosca come essenziale per il buon funzionamento della scuola
pubblica il superamento della distinzione tra organico di diritto e
organico di fatto istituendo un organico funzionale di istituto o
territoriale sul quale definire le cattedre disponibili per il
conseguimento di contratti di lavoro a tempo indeterminato.
Che si attui un piano di stabilizzazione dei docenti precari
mediante l’assunzione a tempo indeterminato di almeno 100 mila docenti
a tempo determinato. Ricordiamo che nel 2005 Gilda aveva presentato al
Ministro Moratti una ipotesi di lavoro in questo senso senza aver avuto
alcun sostegno da parte di altre organizzazioni sindacali che ora
avanzano le stesse proposte.
Alcuni dicono che una legge che scontenta tutti è una buona legge. Di
fatto si è creata una grande confusione, con tutti scontenti e senza
alcuna legge. Una bella riuscita. (da Gilda-Venezia)
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