Il
web che è un rullo compressore nelle nostre vite e che il Papa paragona
alla rivoluzione industriale è di fatto un gioco per i nostri figli, ma
noi adulti come lo viviamo? Luca Paolini, blogger e insegnante di
religione nella scuola media, ha dispensato utili consigli a genitori,
insegnanti e mondo cattolico in occasione del corso “Te lo do io il
computer!”, organizzato a San Donnino (FI) dai Centri diocesani di
pastorale familiare e giovanile dell’Arcidiocesi di Firenze insieme
all’Associazione genitori A.Ge. Toscana.
La riflessione si è fatta anche filosofica, perché ad esempio il
perdono cristiano equivale a una cancellazione, mentre invece in rete
ciò che è stato pubblicato rimane per sempre. Il problema invece
diventa sociale quando alcuni genitori riportano notizia di giovani che
restano connessi fino alle 4 di notte, senza riuscire a staccarsi. Lo
web comunque è uno spazio di dialogo fatto di condivisione,
collaborazione, comunicazione e non manca mai di chiedere a ciascuno il
proprio parere, proprio ciò su cui di fonda il successo di portali come
Ebay.
Ecco allora preziosi consigli per insegnanti, parrocchie e soprattutto
genitori: a scuola un social network può essere utilizzato per creare
un gruppo ristretto ai soli alunni e veicolare contenuti e lezioni.
Attenzione però a come ci si mette in relazione: è bene usare l’opzione
da uno a molti, evitando di mettersi in contatto con il singolo alunno,
e avvisare dirigente scolastico e genitori o genitori e parroco.
Da evitare poi il rischio ‘alone digitale’, ossia di sopravvalutare un
alunno solo perché è connesso.
In classe il blog potrà essere usato per approfondire una lezione o
coinvolgere i genitori; il podcast per fare audiolibri o lezioni
registrate o commentare un fatto di cronaca; con la modalità
collaborativi wiki si costruiscono storie e racconti, mentre con il
codice bidimensionale QrCode si possono inserire approfondimenti
testuali oppure link a video, musiche e siti web; infine il document
sharing dà l’abitudine di condividere lezioni, documenti, video, foto,
relazioni, conferenze.
In parrocchia invece ampio spazio ai social network per far conoscere
eventi o creare sondaggi e sottoscrizioni. Il blog sarà un valido
sostituto del giornalino parrocchiale e offrirà servizi come mappe,
orari e calendari; il podcast invece sarà il vero e proprio
radiogiornale della parrocchia offrendo omelie e riflessioni e commenti
sul Vangelo. Con Wiki si costruirà la fase preparatoria di un’assemblea
parrocchiale o di un sinodo e con QrCode si lasceranno messaggi in
bacheca per i più giovani e si organizzeranno attività ludiche come la
caccia al tesoro o più impegnate come la Via crucis interattiva.
Infine non poteva mancare una riflessione sul difficile compito dei
genitori che oggi soffrono il divario mediatico oltre a quello consueto
generazionale: spesso infatti il genitore non sa usare il computer ed è
completamente all’oscuro di ciò che fa il figlio. Le lamentele più
frequenti sono: “le attività di mio figlio sfuggono al mio controllo”
oppure “il tempo al computer va a discapito dello studio e lo allontana
dalla vita reale, dagli amici”. Di positivo c’è che il ragazzo
connettendosi in rete si mette in contatto con amici vecchi e nuovi,
parla, riceve attenzione, combatte la solitudine.
Certo che Internet non è una babysitter e che la maturità anche in
questo campo va conquistata: ecco allora le fasce orarie e i tempi
massimi di utilizzo che ogni genitore legittimamente può imporre al
proprio figlio in relazione alla sua età.
La prevenzione migliore è una relazione salda fra genitori e figli, poi
si può navigare insieme per le ricerche e per reperire materiali,
insegnare un atteggiamento critico e solidale, conoscere gli amici
virtuali così come lo si fa con quelli reali. Ai più piccoli occorrerà
insegnare a non dare mai informazioni personali e a tutelare la propria
privacy. E’ utile che il genitore conosca il mezzo e che dia l’esempio
di come ci si comporta.
Sabato 26 febbraio ore 15,30–17,30, sempre allo Spazio Reale di San
Donnino (FI), l’esperta di nuovi media e social network Elena Farinelli
approfondirà il tema: “Aiuto, questi ragazzi stanno sempre al computer!
Capire il mondo digitale per capire i giovani”. A seguire sabato 12
marzo “La barca di Pietro nel mare di Internet” e sabato 26 marzo
“Va ora in onda… Processo ai media!”.
E’ gradita l’iscrizione presso: giovani@diocesifirenze.it 055
2763724, famiglia@diocesifirenze.it 055 2763731 agetoscana@age.it 328
8424375. L’ingresso è gratuito.
Le dispense del prof. Paolini sono disponibili su www.agetoscana.it.
(A.Ge.)
redazione@aetnanet.org