E’
con un “Appello alla Giunta regionale affinchè non proceda allo
smantellamento della scuola sarda” che i Consiglieri del Pd Cesare
Moriconi, Francesca Barracciu e Giuseppe Cuccu avanzano al Presidente
della Regione e all’Assessore della Pubblica Istruzione la ferma
richiesta perché si apra la vertenza con il Governo nazionale
sull’istruzione - come sancito dall’ordine del giorno approvato nel
novembre dello scorso anno dal Consiglio regionale - e perché nelle
more dell’approvazione della legge regionale di riforma sull’istruzione
si facciano salvi i piani di dimensionamento approvati dalle Conferenze
provinciali.
L’iniziativa dei Consiglieri Pd è legittimata sia dalla forte
preoccupazione che desta il lento e pericoloso smantellamento della
scuola - risultato inesorabile dell’asettica applicazione dei parametri
per il dimensionamento che legge nazionale chiede di applicare senza
tener conto delle specificità geografiche, sociali e economiche della
nostra regione - sia dall’assenza di iniziative da parte del governo
regionale che finora non ha dato corso agli indirizzi politici
contenuti nell’ordine del giorno votato nel novembre scorso.
Odg attraverso il quale si impegnava la Giunta regionale a procedere
con la massima urgenza all’apertura di una forte vertenza con lo Stato
volta ad assicurare il diritto allo studio dei giovani sardi attraverso
l’adozione di un piano generale per la riqualificazione del sistema
regionale della pubblica istruzione; è volto a impedire la chiusura
delle scuole e ad individuare i criteri necessari al riconoscimento del
carattere speciale dei territori interni e montani della Sardegna e
delle aree urbane a maggior rischio di emarginazione.
Il disinteresse da parte del governo regionale ad aprire il confronto
con lo Stato e l’approvazione definitiva del piano di dimensionamento
delle istituzioni scolastiche, con il rischio reale che ulteriore
autonomie scolastiche vengano soppresse, hanno quindi portato i
Consiglieri del Pd a assumere questa particolare forma di
sollecitazione che è sostanzialmente un forte richiamo alla Giunta ad
abbandonare il suo solito subalterno immobilismo nei confronti del
Governo nazionale.
(da http://notizie.alguer.it/)
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