Il ministro
dell'Economia Giulio Tremonti annuncia in aula alla Camera la
disponibilità del Governo a modificare il testo del decreto
milleproroghe "su alcuni punti, a seguito delle consultazioni di questi
giorni".
Tremonti, quindi, elenca le norme del
decreto che saranno oggetto di modifica: la normativa sui precari della
scuola, con le assunzioni per provincia; la normativa sul
personale Consob; le norme sul salvamento acquatico; quelle sugli
immobili acquisiti per esproprio a Roma; il ripristino del decreto
luglio per quanto riguarda i dipendenti del comune di Roma; la norma
sugli incroci azionari fra tv e giornali; la proroga che riguarda la
presidenza dell'autorità sugli appalti; modifiche sulle norme che
riguardano le demolizioni edilizie in Campania; la proroga dei
contratti nella zona dell'Etna.
A Montecitorio, il ministro ha incontrato i capigruppo della
maggioranza e del Pd. Al centro del vertice proprio il percorso
parlamentare del decreto milleproroghe, dopo i rilievi del Colle. Alla
riunione erano presenti i presidenti dei deputati di Pdl, Fabrizio
Cicchitto, Lega, Marco Reguzzoni, Responsabili, Luciano Sardelli, Pd,
Dario Franceschini. Al gruppo si è unito anche il presidente della
Camera Gianfranco Fini.
Sull'iter del decreto interviene lo stesso premier Silvio Berlusconi
spiegando, senza fare mai riferimento al provvedimento, che forse avrà
bisogno di tornare al Senato, per un altro voto. Il presidente del
Consiglio critica il passaggio, per ripetute volte, tra le due diverse
ali del Parlamento. ''Molto probabilmente c'è da fare un altro voto al
Senato'', dice il presidente. Nell'assetto costituzionale previsto
dall'attuale Carta, prosegue, "al governo rimane solo il nome e
l'immagine del potere". Una situazione, spiega, che rende impossibili
le riforme, perché i provvedimenti del governo, decreti e disegni di
legge, debbono passare alla firma del capo dello Stato e poi vengono
profondamente modificati dal Parlamento e così un testo varato dal
Consiglio dei ministri da "focoso destriero purosangue" si trasforma in
"ippopotamo".
(Adnkronos)
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