Dire che
anche il Miur si stia appiattendo sulle posizioni della Lega sembra
ormai una banalità perché ormai tutte le proposte che riguardano la
scuola stanno partendo dal partito di Bossi sempre più mozartiano
"Convitato di pietra". Se infatti per un verso la Corte costituzionale
aveva dichiarato illegittimo l'inserimento in coda nelle Gae e disposto
che i docenti vadano ricollocati a pettine anche nelle graduatorie
delle ulteriori province richieste, mantenendo il punteggio, dall'altro
la Lega ha fatto votare al senato un emendamento nel decreto
Milleproroghe con cui si impedisce il trasferimento dei docenti
meridionali nelle graduatorie del Nord fino a settembre 2012, "fatti
salvi i diritti dei ricorrenti", e rivendicandone perfino il merito. E
di fronte a una interpellanza parlamentare, disertata dalla Gelmini,
che sollevava problemi di costituzionalità per l'evidente
discriminazione e perché impedisce l'aggiornamento anche di chi ha
maturato diritti per l'assistenza a disabili o anziani, il
sottosegretario Viceconte non ha dato risposte esaustive se non quella
della attesa.
A dettare l'agenda sulle nuove forme di reclutamento dei docenti non
pare più essere l'on. Valentina Aprea del Pdl, ma i senatori Pittoni e
Goisis della Lega. Questi ultimi stanno pensando di alzare barriere
regionali e implementare test preselettivi per accertare sapienze
territoriali. Tutto questo mentre incombono circa 35mila licenziamenti
per il prossimo anno e mentre si vara legge per la nuova formazione dei
professori che però è inutile senza quella sul reclutamento che
dovrebbe appianare tante situazioni penose e al limite dell'assurdo di
230mila precari la cui sola colpa è quella di avere accettato, anno
dopo anno, di lavorare per lo Stato. Si ventila addirittura di imporre
il concorso anche a chi è già regolarmente abilitato (come i colleghi
passati di ruolo) fomentando ancora disparità e sicuri ricorsi. Una
situazione caotica che poi dovrà essere il tribunale a chiarire, mentre
gli emendamenti di sanatoria, presentati nel decreto Milleproroghe, non
pare siano nemmeno presi in considerazione. E in ultimo, se si
festeggia con la vacanza del 17 marzo il 150° dell'Unità d'Italia è
stato grazie all'abbandono del Consiglio dei ministri dei tre leghisti:
come mai non l'ha fatto pure la Gelmini che era contraria quanto
Calderoli?
Pasquale
Almirante - La Sicilia del 20 febbraio 2011