La vicenda
delle graduatorie degli insegnanti precari, inserita nel calderone del
milleproroghe, si è conclusa al Senato nel peggiore dei modi.
Avevamo da tempo lanciato l’allarme sulle intenzioni della maggioranza
e in particolare della sua componente leghista, di perseguire il
congelamento delle graduatorie, come ennesimo atto di una corrida
propagandistica contro gli insegnanti meridionali.
Ciò è stato fatto addirittura congelando le graduatorie fino al 2012 e
usando argomenti vergognosi. L’intervento del senatore della lega nord
Pittoni, regista di tutta l’operazione, ha avuto inauditi accenti
razzisti, senza che i numerosi eletti meridionali della sua maggioranza
avessero nulla da obiettare.
Si è parlato impunemente di punteggi abnormi maturati in alcune aree
del Paese, quando di abnorme c’è solo la disoccupazione intellettuale
meridionale, amplificata per ultimo dai tagli della Gelmini che si sono
concentrati nelle regioni del sud.
Il governo è andato avanti nonostante la sentenza della Corte
costituzionale (che impone l'inserimento nelle graduatorie in base al
punteggio anche per le cosiddette "code") creando così un caos
normativo da cui, a oggi, il ministero non sa come uscire.
C’è di più:il milleproroghe impone un antipasto della
territorializzazione del reclutamento, progettato con la proposta degli
albi regionali dalla Lega e dalla Gelmini.Infatti, collegando alla
provincia della graduatoria, anche le richieste per le supplenze
d’istituto, s’inizia a vincolare territorialmente gli insegnanti.
Siamo dunque di fronte a decisioni gravissime che colpiscono i diritti
di migliaia di lavoratori e lavoratrici e costituiscono ulteriori passi
verso un sistema scolastico discriminatorio e arretrato. E’ necessario
rompere il silenzio e iniziare una forte mobilitazione per fermare
questo progetto.
Ufficio stampa regionale
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